Vaccini, seconde dosi in vacanza: il commissario frena le Regioni. Bernini (Fi): «Favorevole ma regia resti nazionale»

di Redazione

Somministrare la seconda dose ai turisti in vacanza. È la richiesta presentata dai presidenti di Regione per poter rilanciare il turismo in Italia. Una proposta rilanciata anche dal governatore del Veneto Luca Zaia che ha spiegato che l’operazione non rischierebbe di compromettere la macchina delle vaccinazioni.

«Si rilascia un certificato che riporta il lotto del vaccino – ha spiegato – e poi il turista potrà far registrare la vaccinazione a casa. Semmai, dobbiamo smetterla di affidare le pratiche all’ufficio complicazioni affari semplici. Dobbiamo evolvere da questa nostra cultura: se tre amici un giorno giocano a scopa, il giorno dopo li trovi dal notaio per fare lo statuto di chi gioca a scopa. E per approccio, partiamo sempre dalla lista dei problemi».

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Favorevole anche la senatrice Anna Maria Bernini. «La richiesta dei presidenti di Regione è comprensibile, è giusto fare di tutto per promuovere il territorio e rilanciare il turismo. Ma la campagna vaccinale non può subire rallentamenti» ha detto la presidente dei senatori di Forza Italia, in diretta a Mattino 5.

«Sin da subito – spiega – dovremmo rimappare l’organizzazione e la logistica, rendendo il sistema di vaccinazioni più elastico, e pensare così di somministrare la seconda dose almeno ai villeggianti di lungo periodo. È chiaro però che la regia deve rimanere a livello nazionale, creando finalmente quella anagrafe vaccinale più volte richiesta da medici e operatori sanitari. Una scheda tecnica digitale che ci possa accompagnare ovunque siamo, che registri il nostro stato di salute e ci consenta di superare il problema della localizzazione», conclude la senatrice.

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Soluzione che però non ha trovato il pieno coinvolgimento di Figliuolo che ha sottolineato: «È bene che chi va in vacanza regoli le proprie vacanze in funzione dell’appuntamento vaccinale». Inoltre, ha detto ancora, «potrebbe essere un non problema La soluzione c’è già. Basta essere molto aderenti a quelle che sono le necessità dei cittadini. Io credo che in un hub vaccinale una persona può chiedere di spostare la seconda dose di una o di due settimane. Ritengo che questa sia la soluzione migliore».

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