«L’emergenza pandemica rischia di spazzare via uno storico simbolo dell’arte e della tradizione di Napoli, oltre che attrattore di visitatori da ogni parte del mondo, rappresentato da via San Gregorio Armeno. Le botteghe dei maestri pastorai potrebbero essere svendute a chi è già pronto a rilevarle, per farne punti di ristorazione, così da cancellare per sempre la storica via dei presepi». Lo dichiara la consigliera regionale della Campania, Maria Muscarà, del Movimento 5 Stelle
«Un processo inevitabile – sottolinea -, se non sosteniamo da subito e con ogni misura e iniziativa possibile gli straordinari artigiani che con la loro arte hanno contribuito a dare prestigio e fama al nostro capoluogo. Gli aiuti economici promessi potrebbero non bastare. Salvare San Gregorio Armeno equivale a salvare il commercio e l’economia del centro antico di Napoli».
«Per farlo, dobbiamo dar vita fin da subito a una Zona Franca Urbana, concentrando nel perimetro che dal 1995 ha ottenuto il riconoscimento del Patrimonio Mondiale Unesco, programmi di defiscalizzazione e incentivi per il sostegno e la creazione di piccole e micro imprese».
La consigliera su richiesta dei maestri pastorai, ha presentato una mozione alla giunta regionale affinché «adotti tutte le iniziative utili e si attivi con il Governo centrale, affinché il centro storico di Napoli possa essere individuato come Zona Franca Urbana. Perdere San Gregorio Armeno – conclude Muscarà – equivale a perdere per sempre uno dei simboli più radicati della tradizione di Napoli e non possiamo assolutamente consentirlo».
Potrebbe interessarti anche:
- Coronavirus, in Italia 16.232 nuovi positivi e 360 decessi. Calano le persone ricoverate
- Covid-19, in Campania quasi 2mila nuovi contagi e 26 altre vittime
- Omicidio Cerrato, l’arcivescovo Battaglia: «Indignazione per il ripetersi di delitti e violenze. L’umana pietà non basta»
- Covid-19, soluzione fisiologica al posto del vaccino Pfizer: medico indagato
- Riforma fiscale per ridurre il peso delle tasse, semplificando regole e adempimenti. Non servono lotterie degli scontrini