Chiusure, restrizioni e multe ai trasgressori. Su questi fronti stanno viaggiando, da un anno a questa parte, i governi italiani per limitare il contagio da Covid-19. Prima il governo Conte, poi il governo Draghi non sembrano essere intervenuti su quello che probabilmente sembra essere il vero vettore del virus: il sistema dei trasporti. È ormai assodato che studenti e professori non contraggono il Covid-19 tra i banchi di scuola ma piuttosto nei bus e nei treni che utilizzano per recarsi nei plessi scolastici.
Discorso valido anche per chi deve recarsi a lavoro o spostarsi in genere. Una teoria che sembra aver ricevuto la conferma ufficiale da quanto scoperto in un’operazione del Nas dei carabinieri con la collaborazione delle Asl, delle Agenzie di protezione ambientale e di enti universitari.
I militari negli ultimi giorni hanno eseguito 756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni con particolare attenzione verso obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute.
Da questi esami sono emersi ben 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus individuati in autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporto pubblico di Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto.
«Il riscontro della presenza di materiale genetico del virus sulle superficie dei mezzi di trasporto – spiegano i carabinieri del Nas – seppur non indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità dello stesso, rileva con certezza il transito ed il contatto di individui infetti a bordo del mezzo, determinando la permanenza di una traccia virale».
Tra gli obiettivi controllati, 65 (il 9,3%) ha evidenziato irregolarità, perlopiù connesse con l’inosservanza delle misure di prevenzione al contagio quali la mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione, l’omessa cartellonistica di informazione agli utenti circa le norme di comportamento ed il numero massimo di persone ammesse a bordo, l’assenza di distanziatori posti sui sedili e di erogatori di gel disinfettante o il loro mancato funzionamento.
Complessivamente sono stati denunciati 4 responsabili di aziende di trasporto, per non aver predisposto le procedure di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro a favore degli operatori, e sanzionati ulteriori 62 responsabili per irregolarità amministrative, con sanzioni pecuniarie pari a circa 25 mila euro.