Quattro persone, considerate dagli inquirenti appartenenti al clan dei Casalesi, sono finiti in manette questa notte e condotti in carcere dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe su ordine del Gip del Tribunale di Napoli, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.
Secondo gli inquirenti, 3 degli indagati, ritenuti estorsori del clan di Casal di Principe (Caserta) misero un imprenditore vittima di estorsione, davanti a una scelta: 30mila euro oppure la sua Jeep “Renegade”.
In manette tra loro un esponente di primo piano della cosca mafiosa, Giovanni Della Corte, catturato a Vasto (Chieti), dove era domiciliato in una casa lavoro in quanto sottoposto alla relativa misura di sicurezza. Della Corte è già stato condannato per camorra, e a Casal di Principe secondo gli inquirenti, con tutti i boss storici in carcere, rivestiva un ruolo di primo piano nel clan.
In carcere anche Vincenzo Luca di 44 anni, già condannato per reati di camorra, Salvatore Massaro di 69 anni e Paolo Piccirillo di 57 anni. Rispondono di estorsione con le aggravanti del metodo e dell’agevolazione mafiosa.
Dall’inchiesta è emerso che De Luca, Massaro e Piccirillo avrebbero tentato di estorcere nel febbraio 2020 a un imprenditore edile di Casal di Principe 30.000 euro a titolo di tangente da destinare ai detenuti affiliati al Clan e alle loro famiglie, o in alternativa la sua Jeep Renegade; la vittima è stata anche minacciata di morte.
Della Corte è invece accusato di aver chiesto e ottenuto il pizzo in quattro occasioni, tra il 2016 e il 2019, a un altro imprenditore edile di Casal di Principe; in particolare si sarebbe fatto consegnare 1000 euro nel periodo natalizio al fine di agevolare le attività del gruppo criminale.