«Ci saremmo attesi dal ministro della Salute un’informativa su quanto sta accadendo in queste ore sul piano vaccinale e sul vaccino Astrazeneca in particolare, piuttosto che un’audizione sulle linee guida di fine legislatura del ministero che, peraltro, già conosciamo in quanto fatte col copia incolla del PNRR. Ma quello che è più grave è che sulla disponibilità di vaccini entro fine mese registriamo una forte discrepanza tra quanto annuncia oggi il ministro (50 milioni) e il piano del generale Figliuolo (80 milioni)».
A dirlo è il senatore di Fratelli d’Italia, Francesco Zaffini, capogruppo in Commissione Sanità nel corso dell’audizione del ministro della Salute, Roberto Speranza.
«Ben 30 milioni in meno di vaccini disponibili – sottolinea -, spariti in meno di 10 giorni. Chi ha ragione, quindi? E soprattutto che fine hanno fatto questi 30 milioni di dosi? Dal ministro nessuna risposta, alimentando ulteriori timori sull’efficienza del nostro piano vaccinale».
«Peraltro, continua il senatore di FdI, che l’Italia stia affrontando in maniera inadeguata questa pandemia lo dimostra il fatto, confermato in audizione dal ministro, che gli unici protocolli di cura domiciliari risalgono al 30 novembre, ancora legati alla vigile attesa con Tachipirina che alla fine si è dimostrata sbagliata e pericolosa andando ad intasare ospedali e terapie intensive».
«E stessa inadeguatezza registriamo sui tamponi, perché 350mila, dopo un anno e oltre, sono ancora pochi e soprattutto impiegati male visto che ancora non si concentrano gli sforzi per individuare i presintomatici e gli asintomatici. Infatti, se non si individuano prima questi soggetti nessun controllo e tracciamento può funzionare, come purtroppo gli eventi confermano».
«Inoltre, il ministro Speranza non chiarisce e tace alla domanda se esistano clausole liberatorie di malleva giudiziaria sottoscritte con i fornitori dei vaccini, e si dichiara semplicemente invece ‘favorevole’ rispetto alla necessità di ‘scudare’ i vaccinatori già oggetto di iniziative giudiziarie, cosa che invece sarebbe il caso di prevedere subito proprio alla luce di quanto sta accadendo», conclude il senatore Zaffini.