Oggi, un anno fa – solo qualche giorno dopo la dichiarazione ufficiale della crisi pandemica da coronavirus, poi diventata covid-19 – planava, attraverso internet e i social: Facebook, Twitter, Instagram, Telegram e Linkedin, su pc, cellulari, tablet, dispositivi fissi e mobili, il magazine online di approfondimento ‘ilsud24.it’, che dà voce al Meridione. Approfondimenti, notizie e curiosità con l’obiettivo di rilanciare il dibattito sul nostro Sud.
Concentrando l’attenzione sulle eccellenze meridionali, sulle ragioni e sui fatti legati alla quotidianità e alle politiche attive per lo sviluppo e l’occupazione nel Sud.
Una testata, insomma, che vuole riempire quel ritardo editoriale e d’informazione che oggi – a differenza di quanto avveniva prima della (dis)unità d’italia quando il Sud era ricco di tipografie-editrici e testate giornalistiche, come dimostra la storia che stiamo raccontando con ‘Supersud’ – segna sempre di più le distanze territoriali nel Paese. E tutto questo, senza perdere di vista la politica nazionale le cui conseguenze si ripercuotono inesorabilmente sulla nostra area.
Oggi, un anno dopo, quindi, spegniamo la candelina virtuale, sulla torta, altrettanto virtuale, del nostro primo compleanno, immaginando ovviamente che insieme a noi, ci siate anche voi. Il nostro esordio, per il 10 marzo 2020. Lo stavamo preparando da tempo e, per un momento, ma per un momento, abbiamo anche pensato – visto l’infausto e inatteso arrivo dell’ospite indesiderato – di rinviarlo.
Poi, però, non ce la siamo sentiti e abbiamo deciso di uscire lo stesso, alla data prefissata. Perché la vita doveva continuare e il sito voleva, e doveva, essere – lo scrivemmo anche nell’editoriale di apertura – la nostra – e speravamo, così come poi è stato, non solo la nostra – risposta al virus maligno che dalla Cina, si stava infiltrando dappertutto, dichiarando guerra al mondo intero.
La vita continua – dicemmo allora – proviamo a dare il nostro contributo a rendere questo periodo di difficoltà meno pesante, per tutti. Ci siamo riusciti? Il fatto che sono stati sempre più numerosi i lettori che hanno preso a seguirci con costanza quotidianamente, aiutandoci a crescere e, speriamo, anche a migliorarci, tanto noi, quanto la qualità della nostra informazione, ci fa pensare di si.
E per questo è doversoso ringraziarli per averci concesso, confermandocela un giorno dietro l’altro, la loro fiducia e la propria adesione al nostro lavoro. Un grazie immenso, quanto la loro importanza, per il giornale, ai nostri collaboratori. Elencarli tutti sarebbe difficile e soprattutto rischierei di dimenticarmene qualcuno, rischiando di offenderlo. Spero mi perdonino se li ringrazio, stringendoli tutti in un unico abbraccio. Senza loro, non saremmo riusciti ad arrivare fin qui.
Ma personalmente, un ringraziamento particolare lo devo al nostro ‘agente a Roma’, Dario Caselli, senza di lui, le sue aperture ‘notturne’ e i suoi ‘aiutanti’ capitolini, avremmo una ‘questione Italia’. E grazie anche a chi ci ha seguiti finora, cui promettiamo di dare sempre il meglio, perché possano essere soddisfatti del nostro lavoro e del tentativo d’informarli su cosa succede nel Sud, ma anche di ciò che, pur avvenendo al di là del Garigliano, pesa al di qua, rischiando di allargare ulteriormente le distanze fra le due Italie. Oggi, un anno fa, ci siamo scelti un ruolo: essere le sentinelle del Mezzogiorno ed è quello che intendiamo continuare a fare.