L’Arma dei carabinieri ha smantellato una gang dedita alla coltivazione e allo spaccio di stupefacenti nei comuni di Palermo, Misilmeri e Carini. Questa mattina i militari hanno, infatti, notificato 14 ordinanze – emesso dal gip di Palermo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia – di misure cautelari, 7 in carcere e 7 ai domiciliari. Tra i 14 arrestati, dieci percepivano il reddito di cittadinanza.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio e detenzione ai fini di spaccio, detenzione abusiva di arma comune da sparo, detenzione di arma clandestina e ricettazione.
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L’indagine ‘Arcobaleno’ – diretta dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca – ha avuto il via dall’arresto di uno degli indagati per una rapina ai danni di un bar a Carini. Nell’abitazione dell’uomo, immediatamente dopo il furto, le forze dell’ordine trovarono 37 grammi di cocaina, 4.975 euro in denaro contante e una pistola calibro 38 con munizionamento, oltre alla refurtiva.
Gli investigatori dell’Arma, grazie ad attività tecniche e servizi di osservazione e pedinamento andati avanti sino ad aprile 2019, hanno così fatto luce su una “continua e strutturata” attività di produzione e coltivazione di marijuana nei Comuni di Carini e Palermo gestita dagli indagati, che operavano in maniera itinerante.
Nel corso delle investigazioni cinque persone sono state arrestate in flagranza e altrettante denunciate per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di arma comune da sparo.
Inoltre sono state sequestrate tre piantagioni di marijuana (547 piante e 4.654 chili della stessa sostanza), tre pistole di cui una ‘Smith e Wesson’ calibro 357 con matricola abrasa e relativo munizionamento, una pistola lanciarazzi calibro 22 marca ‘Bruni’ e una pistola a tamburo calibro 8 marca ‘Lebel’. Armi utilizzate dal gruppo per le rapine agli esercizi commerciali.
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