Governo, V-Day contro Draghi: la fronda grillina si organizza. Lezzi: «M5S non può governare con Lega e Forza Italia»

di Redazione

La fronda del Movimento 5 Stelle contraria alla partecipazione al Governo Draghi prende sempre più corpo e in vista della votazione sulla piattaforma Rousseau (prevista per domani, dopo la conclusione del giro di consultazioni del premier incaricato) organizza il suo V-Day.

Un Vaffa Day molto particolare visto che le prime iniziative con questo titolo erano rivolte a protestare contro il Partito Democratico (ora suo fedele alleato), Berlusconi e il berlusconismo e tutta la classe politica in genere. Il ‘V DAY: NO GOVERNO DRAGHI’ inizierà questa sera alle 21 sulla piattaforma di videoconferenze ‘Zoom’ ed è organizzato, da Luca Di Giuseppe, per spiegare «le ragioni del No al Governo Draghi».

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L’iniziativa è stata rilanciata anche dall’ex ministro Barbara Lezzi. «Il M5S non può accettare di condividere il governo con Lega e, ancora di più, con Silvio Berlusconi» ha affermato su Facebook l’esponente grillina.

«Un governo in cui – spiega -, se allargato a quasi tutta la destra (Meloni esclusa) ricordo, non saremmo ago della bilancia, non avremmo la maggioranza relativa, potremmo incidere molto meno di quanto fatto fino ad ora perché non avremmo neppure espresso il Presidente del Consiglio. Saremmo ininfluenti ma perderemmo per sempre la nostra reputazione».

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«La nascita di questo governo – dice – ha avuto come obiettivo quello di far fuori Conte e di eliminare il tratto distintivo del M5S. Noi siamo quelli che abbiamo lottato, dall’opposizione, per cacciare Berlusconi dal Senato e ce l’abbiamo fatta. Noi siamo quelli che abbiamo condiviso i video di Di Battista che leggeva la sentenza Dell’Utri in cui viene scritto nero su bianco che Forza Italia ha finanziato la Mafia».

«Non possiamo permettere di dare al Paese un segnale così devastante in questo periodo di fragilità. Altro che responsabilità, sarebbe molto pericoloso. Vi basterà ascoltare qualche intervista a Gratteri in cui lancia l’allarme su possibili e più semplici infiltrazioni mafiose nell’economia».

«Se non fossero rispettati questi limiti, meglio astenersi. Avremmo forza e libertà per incidere dal Parlamento con azioni di verifica, indirizzo e controllo. Parliamone stasera su zoom, soprattutto con i sostenitori del SÌ. Confrontiamoci con serietà, senza fumo negli occhi, ma guardando al bene del Paese e alla sopravvivenza del M5S che non deve perdere la sua etica», conclude Lezzi.

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