La Sicilia potrebbe tornare zona arancione a partire da domenica 31 gennaio. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza secondo cui, stando alle recenti dichiarazioni, l’isola sarebbe già pronta a effettuare il passaggio nella fascia a rischio medio-alto.
«Auspichiamo di uscire dalla zona rossa il 31 gennaio. Resta da considerare la valutazione che verrà fatta da Roma, ma tutto lascia supporre che l’isola possa tornare in zona arancione. Qualche ora e scoprirermo se l’indice Rt, come appare dalla riduzione dei contagi in Sicilia ci permetterà di condividere col Governo centrale il possibile declassamento del rischio della regione», ha spiegato.
L’assessore, a margine della riunione all’Assemblea Regionale Siciliana, ha poi ribadito che la scelta di anticipare la zona rossa non è stata politica ma sarebbe stata decisa sulla base di una valutazione prognostica in quanto l’indice Rt avrebbe potuto superare facilmente 1,25.
Sulla base degli ultimi dati diratamati dal ministero della Salute, la Sicilia ha contato 994 nuovi casi di Coronavirus, un numero leggermente più basso rispetto alla giornata precedente ma a fronte di un numero inferiore di tamponi (22.761). Si evince anche una netta diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva (oggi 215, -17 rispetto a ieri), dei ricoverati con sintomi (oggi sono 1.620, -33) e per il terzo giorno consecutivo si conta un numero elevato di guariti (1.811). Il tasso di positività è al 4,3%. Segno di un rallentamento della curva dei contagi che lascia intuire una zona arancione sempre più vicina.
Intanto, è stato approvato all’Ars l’ordine del giorno presentato dalla Lega che impegna il Governo regionale ad attuare tutte le misure previste dalla cosiddetta “zona arancione” anche se, le maggiori restrizioni potrebbero venire confermate per le località con maggiore incidenza di contagi.
Particolare soddisfazione è giunta dal deputato regionale della Lega Vincenzo Figuccia che ha affermato: «Sono contento che tanti imprenditori abbiano avuto voce, attraverso la nostra iniziativa. Contaggi sempre al galoppo- continua- zona rossa generalizzata non comprensibile anche per le aree con pochi casi, negativizzati e positivi abbandonati a se stessi e troppi furbetti del vaccino, per quali va usato il pugno di ferro, ma contro i quali, Razza e Musumeci avrebbero potuto fare di più se si fossero mossi in tempo».