Certo il Napoli ha vinto per 2 a 1 al Friuli, ma deve ringraziare Meret che ha praticamente abbassato tutte le saracinesche davanti alla propria porta. Anche a Udine la squadra di Gattuso ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. Insigne, tiratore infanticabile, ma assolutamente impreciso. A parte il bel rigore messo a segno, infatti, ha continuato a sparare ai tordi. Dovrebbe provare ad esercitarsi un po’ di più al tiro al bersaglio.
Ma probabilmente gli dovrebbe anche essere concesso di non arretrare fin sulla linea della difesa per poi dover ripartire dalla propria area di rigore e arrivare in quella avversaria con l’acqua alla gola e le idee poco chiare.
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Da paura la prestazione di Rrahmani che con uno sconsiderato passaggio all’indietro, più vicino a Lasagna che a al proprio portiere, ha offerto su un piatto d’argento all’attaccante friulano la possibilità di pareggiare e consentire alla squadra di andare al riposo alla pari col Napoli.
Ma al di là del successo la compagine di Gattuso continua ad offrire prestazioni deludenti, prive di mordente e senza idee. Continui passaggi all’indietro e in orizzontale, mai una verticalizzazione. Il che ha un unico pregio quello di consentire agli avversari di rientrare, al termine di ogni azione d’attacco, nella propria metà campo ancor prima che gli azzurri si rimettano in moto per ripartire.
Ma se quella di Rrahmani è stata – come detto prima – da paura, sempre deludente quella di Fabian Ruiz incapace di aiutare il compagno di reparto Bakayoko, nell’opera di dare sostegno alla difesa. Il dubbio è: sbaglia Gattuso a schierarlo davanti alla difesa e non in appoggio all’attacco – ruolo in cui rende sempre di più – o è lui che attraversa un momento di difficoltà? Per fortuna che in pieno recupero il bel colpo di testa di Bakayoko ha consentito al Napoli di portare a casa 3 punti di notevole importanza.
Anche a Verona il Crotone scende in campo nel secondo tempo
Come da abitudine anche a Verona, il Crotone rinuncia a scendere in campo nel primo tempo che, di conseguenza è di chiara marca gialloblù. Sono loro, infatti, tutte le occasioni da gol dei primi 45 minuti. Dopo un paio di pericolose incursioni sulla sinistra di Zaccagni, sempre bravo a dribblare ed entrare in area, il Verona passa: al 17° con Kalinić. Per il croato è il primo gol con la maglia gialloblù. Poi, più tardi raddoppia con Dimarco.
Ad inizio secondo tempo il Crotone accorcia, al 10’, con Messias. Ma l’Hellas sfiora poiù volte il terzo gol e alla fine si porta a quota 27 e prosegue la sua marcia verso l’obiettivo salvezza. Si fa per dire, vista la posizione di classifica che attualmente grazie ai tre punti strappati al Crotone. Che da parte sua, se la complica, ma deve rendersi conto che non è ancora finita. Soprattutto se gli uomini di Stroppa riescano a comprendere che le partite durano 90 minuti e non solo i 45 del secondo tempo e se vogliono salvarsi devono scendere in campo sin dal fischio d’inizio al minuto 0 del primo tempo.
La Fiorentina batte un Cagliari che, però, non demerita. Joao Pedro Fallisce un rigore
Era quasi la fine del primo tempo – non trascendentale, ma intenso e sostanzialmente equilibrato, fra due squadre volenterose, ma niente di più – quando Joao Pedro si è lasciato ipnotizzare da Dragowski lasciandosi parare un calcio di rigore, concesso dall’arbitro Giacomelli, per fallo su di lui del gigliato Igor non riuscendo a portare in vantaggio il Cagliari.
E a dire il vero l’equilibrio in campo è stato confermato al 14° del secondo tempo, quando prima il Cagliari ha rischiato di essere trafitto da Biraghi, che da solo davanti a Cragno ha mandato il pallone oltre la traversa e sull’azione susseguente la Fiorentina da Sottil con un tiro che sfiorato la rete e subito dopo ancora il Cagliari vicinissimo al gol, con un colpo di testa du Godin uscito di un soffio e sull’azione seguente Cragno ha impedito a Bonaventura di festeggiare.
A un quarto d’ora dalla fine un’azione fantastica di Callejon, che dopo una lung a traversata sulla fascia destra, regala un assist fantastico a Vlahovic che realizza la rete del vantaggio. Di Francesco, per cercare di cambiare le carte in campo, effettua un triplice cambio schierando Pavoletti, Zappa e Ounas; Prandelli risponde con Borja Valero e Kouamé. Ma non è cambiato niente.
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