Da domenica sono sospesi i collegamenti aerei tra Italia e Gran Bretagna a causa della scoperta della cosiddetta ‘variante brittannica’ al Covid-19. Una situazione che però è diventata causa di molte difficoltà per migliaia di italiani. Tantissime persone, infatti, sono rimaste nel Regno Unito e non possono far rientro in Italia, nella propria casa. Le manifestazioni di protesta e gli appelli fino ad ora sono caduti nel vuoto. Sui social non si contano le richieste d’aiuto.
«Da domenica pomeriggio sono bloccata con i miei tre figli all’aeroporto di Heathrow» racconta Josephine nel gruppo facebook ‘Azione collettiva italiani bloccati in Gran Bretagna’. «Ho fatto scalo – spiega – per una connessione, avrei dovuto essere in aeroporto soltanto per due ore e mi trovo qui bloccata da allora. Ho bisogno che si faccia qualche cosa per farci rientrare a casa. Viaggio da sola con le valigie e una carrozzella. Due dei miei figli hanno gravi problemi di salute e non possono essere sottoposti a questo stress».
Inutili tutti i tentativi fatti fino ad ora. «Abbiamo contattato tutti i numeri che avevamo a disposizione ma non risponde nessuno. Delle persone gentilissime, le operatrici del ministero che hanno risposto, non possono prendere decisioni, abbiamo bisogno che qualcuno prenda una decisione. Qui è pieno di italiani che devono rientrare a casa, gente buttata sulle sedie degli aeroporti, gente che non sa non sa di che vestirsi, gente che non ha più soldi neanche per comprarsi un panino. Per piacere siamo stanchi».
«È Natale ed è giusto che rientriamo a casa dalle nostre famiglie, i miei figli devono rientrare alla loro casa, con la loro famiglia. Non possono fare il Natale buttati in un aeroporto, senza niente, senza le medicine, senza la loro festa. Non si tratta di chiedere un lusso si tratta di poter rientrare a casa e nel dormire nel proprio letto, avere le proprie medicine Questo è un diritto fondamentale» conclude Josephine.
Una situazione assurda che, se possibile, diventa ancora più grave visto il rimpallo delle responsabilità. «É da stamattina che sto al telefono con il ministero degli esteri. Loro insistono a dire di cambiare il consolato» afferma Noemi. «Abbiamo chiamato il consolato che dice di chiamare il ministero della salute. Abbiamo chiamato il ministero della salute che dice di chiamare la Farnesina. La Farnesina ti passa l’unità di crisi e l’unita di crisi non risponde» conclude.
«Ragazzi non so voi, ma col mio cucciolo di 3 mesi siamo senza alloggio e senza assistenza a causa di questa illegittima e assurda decisione» spiega Antonello Sussarellu nel gruppo facebook ‘Il governo italiano ci lascia a piedi al freddo in Uk’.
Antonello è «arrivato a Londra alle 14 da Roma per ripartire alle 18.50 per Milano. Chi dovrebbe tutelare la mia forzata permanenza? Chi dovrebbe darmi informazioni in merito? Chi dovrebbe chiamarmi per farmi sapere qualcosa? Chi paga per questa ingiustizia? Dov’è il governo? Nessuno risponde al telefono. Nessuno. Ci stanno addirittura attaccando per raccontare la verità sull’accaduto. Non ci siete voi qua».
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