La classe politica siciliana, tutta, per decenni ha completamente fallito nel suo compito e ha dato anzi un contributo fondamentale perché la Sicilia arrivasse alle condizioni attuali
Se ci soffermiamo, solo per qualche minuto, a riflettere sulla realtà socio-economica della Sicilia e facciamo un piccolo sforzo per osservare quali sono le condizioni ambientali in cui si è costretti a vivere quello che si vede, se abbiamo occhi per vedere, è qualcosa che ti colpisce come un pugno allo stomaco.
Non c’è una sola famiglia che non abbia un figlio, un nipote, un parente intimo giovane, quasi sempre laureato o diplomato, che non sia stato costretto a lasciare i propri affetti per emigrare al Nord, o all’estero, alla ricerca di una vita decente. I paesi, specialmente nelle zone interne di tutte.
La viabilità è da terzo mondo e siamo nel terzo millennio. Il lavoro, non solo per i giovani, è una chimera: semplicemente non esiste è quel poco che c’è è sottopagato in nero. Non esistono adeguati servizi socio-assistenziali in un contesto in cui sono indispensabili per la sopravvivenza di tanti cittadini.
La povertà coinvolge ceti sociali sempre più vasti. Nelle graduatorie delle province italiane relative alla vivibilità, quelle siciliane, come altre del Sud Italia, occupano gli ultimi posti. E allora viene spontaneo chiedersi: perché tutto questo? É un destino già segnato? Ci sono responsabilità e di chi?
Fare un’analisi e trovare risposte richiede approfondimenti che certamente saranno fatti in altre sedi. Adesso ci si deve limitare a sottolineare come la classe politica siciliana, tutta, per decenni abbia completamente fallito nel suo compito e abbia dato anzi un contributo fondamentale perché la Sicilia arrivasse alle condizioni a cui si accennava prima.
In questo quadro merita attenzione la nascita di un nuovo movimento politico denominato Identità Siciliana (IDES). Quello che colpisce è che non appena ne è stata ufficializzata la costituzione, con la pubblicazione anche dello Statuto e delle finalità che si propone di raggiungere, sono arrivate adesioni massicce da tutte le province tra cui tantissimi giovani e donne.
Questi adesioni e l’entusiasmo si ritiene siano dovuti alla voglia di cambiamento e dal fatto che non si propongono miracoli ma l’impegno quotidiano per realizzare le piccole grandi cose che rendono la vita più leggera e che costituiscono la base per l’inizio di una svolta nelle risposte da dare alle esigenze anche più elementari dei cittadini.
Uno degli obiettivi fondamentali sarà la piena realizzazione dello Statuto Siciliano con la conseguente disponibilità di miliardi di euro che lo Stato, con la complicità della nostra pusillanime classe politica, ci sottrae illegittimamente da decenni e che potranno consentire la realizzazione di opere e servizi necessari che significherebbero anche lavoro per i giovani.
Cesare Riggi
Fondatore e Consigliere Nazionale IDES
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