«In una fase in cui i principali ospedali di Napoli e della Campania registrano una totale saturazione, suona come una beffa l’allarme lanciato in questi giorni di una sottoutilizzazione dell’ospedale San Paolo, per effetto di un inspiegabile taglio del numero dei posti letto che sarebbe stato ridotto addirittura di oltre il 50%, da 160 a 71». Lo denuncia la capogruppo regionale in Campania del Movimento 5 Stelle.
«Sigle sindacali – continua – denunciano che reparti come medicina e neurologia sarebbero sottoutilizzati, che quello di cardiologia, sebbene non manchi il personale, fornisca solo prestazioni ambulatoriali, mentre risulterebbero sospese tutte le attività non urgenti di chirurgia, ostetricia, urologia, oculistica ed ortopedia e non sarebbero assicurate neppure le prestazioni di urologia oncologica con priorità massima. Addirittura, i dirigenti di anestesia paventerebbero la chiusura a giorni del Pronto soccorso. Eppure, risultano erogati compensi per turni straordinari e per ore e prestazioni aggiuntive, oltre a premialità ai dirigenti per la produttività».
La consigliera Ciarambino sulla questione ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale, nella quale chiede, tra le altre cose, che sia verificato se è vero che «l’ospedale San Paolo registri una diminuzione sensibile di posti letto, per quale motivo il reparto di cardiologia, nonostante sia stato arruolato un organico per la copertura dei turni h24, non sia ancora a pieno regime, e quali criteri di valutazione sono utilizzati per la verifica del conseguimento degli obiettivi dei dirigenti assegnati ai reparti rimasti inattivi o con una grave contrazione dell’offerta».
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