Il governo sceglie la linea dura per il Natale: niente spostamenti tra Regioni e coprifuoco alle 22

di Dario Caselli

Poche ore e nell’Aula del Senato il ministro della Salute Roberto Speranza farà cadere il velo sul nuovo Dpcm, quello che dovrebbe delineare come sarà il prossimo Natale. Perché il tema a poco più di 20 giorni dalle festività natalizie è appunto quello di come gli italiani potranno festeggiarlo.

Natale e Covid-19, il ministro Speranza in Aula al Senato | Segui la diretta

Su questo aspetto da giorni si sta misurando il governo tra continui alti e bassi, tra strette e tentativi di allargare le maglie e su cui si infrange la debolezza di un Esecutivo, che ormai si sente sempre più in balia degli eventi e dei temi. Al punto che in molti non nascondono più la possibilità che messa al sicuro la manovra sul Conte bis possa calare il sipario
E la domanda che passa di bocca in bocca è appunto, che Natale sarà? Dopo la Pasqua anche il Natale sarà blindato o limitato? Il governo ieri è rimasto fino a tarda notte riunito in un faccia a faccia tra Conte, i capidelegazione dei partiti di maggioranza e il ministro Boccia, il quale peraltro al mattino di ieri era stato a confronto con le Regioni.

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Governo pronto a varare un Dpcm e un decreto legge. A quest’ultimo spetterà disciplinare le festività natalizie

L’indicazione di massima sarebbe quella di non mollare la presa e di continuare lungo la strada del rigore, proprio per evitare l’arrivo della terza ondata agli inizi del 2021. Lo schema a cui starebbe lavorando la maggioranza sarebbe quello di un Dpcm e di un decreto legge, affidando a quest’ultimo il compito di stabilire le limitazione e le regole per il periodo natalizio. Una scelta che sarebbe stata dettata dalla convinzione che un dl dal punto di vista costituzionale sarebbe lo strumento migliore per imporre agli italiani specifiche limitazioni alle proprie libertà personali.

Il decreto avrà validità fino al 6 gennaio, il Dpcm al 15 gennaio

Riguardo la validità sarebbe almeno fino al 6 gennaio. Accanto al decreto legge ci sarebbe, poi, il Dpcm che darebbe indicazioni più generali, un po’ come i precedenti Dpcm, con validità dal 4 dicembre al 15 gennaio. Insomma, un periodo di applicazione più ampio rispetto al decreto. Chiaramente sempre che nel frattempo non accada qualcosa che imponga di rimettere mano al provvedimento.

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Il Dpcm sarà varato dopo la discussione in Parlamento

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Roberto Speranza

Riguardo la tempistica non sembra che oggi Speranza arriverà già con un testo chiuso e definitivo, ma il Dpcm dovrebbe essere varato in serata e cioè significa che potrebbe essere recepite alcune richieste del Parlamento. E non è un caso che quelle del ministro Speranza oggi in Senato e alla Camera siano comunicazioni, che perciò imporranno anche un voto finale sulle varie risoluzioni presentate. Per questo è possibile che poi il Dpcm raccolga quando indicato nelle risoluzioni votate. Da verificare, naturalmente, se rispetto alle opposizioni ci sarà un atteggiamento di apertura del governo e della maggioranza.

Cosa ci sarà nel decreto legge: nessuno spostamento tra Regioni e blocco nei Comuni per Natale e Capodanno

Chiaro che l’attenzione sarà tutta rivolta sul dl natalizio. Sulla base di quanto trapelato al termine della riunione di questa notte dovrebbe prevalere la linea dura. Quindi nessuno spostamento tra Regioni, anche se gialle, dal 21 dicembre in poi. Spostamenti possibili soltanto per comprovate ragioni di necessità, e cioè lavoro o salute. Chiaramente sempre garantito il ritorno alla propria residenza o domicilio. Inoltre, e questa sarebbe la novità, nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno bloccati anche gli spostamenti tra Comuni.

Per quanto riguarda i ristoranti starebbe emergendo l’ipotesi, caldeggiata in particolare da Italia Viva, dell’apertura di ristoranti a pranzo nei giorni di Natale e Capodanno, ma rimarrebbe sempre la chiusura alle 18. Così come sarebbe confermato il coprifuoco per le ore 22, mentre le saracinesche dei negozi caleranno alle 21. Chiusi, poi, gli impianti sciistici e stop alle crociere.

Chi, quindi, sperava in un ammorbidimento nelle pieghe delle deroghe imposte dal governo potrebbe rimanere deluso. La maggioranza tira dritto e sembra propendere per l’ipotesi di un Natale ‘sobrio’ di cui tanto aveva parlato il premier Conte. Il che significa, anche, nessuna messa natalizia a mezzanotte. Anzi sembra che potrebbe essere anticipata alle 20, visto il coprifuoco fissato alle 22.

Insomma, ci aspetta un Natale molto diverso da quello degli altri anni. Molto più simile alla Pasqua trascorsa nel pieno lockdown, ma lo spirito sarà senza dubbio diverso perché allora l’epidemia aveva sorpreso l’Italia mentre questa seconda ondata che travolge il Natale era ampiamente prevista. Ciononostante rimarremo a casa. Speriamo soltanto che almeno per Babbo Natale questo governo faccia un’eccezione.

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