Conte il “contefice”, per la santa fede poltronara invita a festeggiare il Natale in famiglia, perché «è spiritualità». «Il governo – dice – non è mai andato in vacanza». Già, ma per fare cosa? Rispondere a Tommasino che a soli 5 anni chiede a Conte un’autocertifazione per Babbo Natale.
Scherzi a parte, quali sono i risultati di cotanto impegno? Ben 19 dpcm in 8 mesi e mezzo (4 nelle ultime 3 settimane, un quinto in arrivo e un “ristori ter” all’orizzonte) che, al di là delle vanterie del favoliere e delle boutade di Gualtieri, non hanno fruttato granché.
Neanche al ministro Speranza che, forse sognando lo “Strega”, aveva deciso di raccontarci “Perché guariremo” dal Covid-19. Tentativo fallito, però, perché il libro è stato ritirato dalla circolazione, il giorno stesso dell’uscita. Eccesso di saccenteria?
Purtroppo, più lorsignori chiacchierano e annunciano, più si riducono fatti e risultati concreti, evidenziando l’assenza di strategia politica nella gestione – a base di divieti, dpcm, e incapacità dell’allegra brigata di mettersi d’accordo e avanzare proposte risolutive – della crisi sanitaria e di quella socio-economica che ne sta conseguendo.
Da qui, l’avvilente stillicidio di accuse e contraccuse e scaricabarile di colpe, dal governo alle regioni e ai cittadini che, così, da vittime del virus ne diventano anche responsabili. Non ci stanno e lo dimostrano, allontanadosi da Conte e affidando alla presidente di FdI e dei Conservatori Europei, Meloni lo scettro di leader politico più affidabile. Tutto questo mentre la Francia, convoca un vertice europeo sulla sicurezza, ma non c’invita. Spot e millantenerie Pd e 5S non bastano più a nasconderne il vuoto.
E intanto – per aggiungere casino al caos – regioni e comuni si sono messi ad emanare “motu proprio” ordinanze ancora più restrittive di quelle governative, colorando, a loro volta, centri storici, piazze, lungomari e parchi. Imponendo ai cittadini l’ora in cui uscire di casa e quella per la spesa. Cosìcché gli assembramenti saranno assicurati. Si esce tutti alla stessa ora, si percorrono – per la scarsità delle aree aperte – tutti le stesse strade si finisce tutti a fare la fila davanti ai negozi e violare le regole di contenimento. Di conseguenza, per evitare il rischio contagio, lorsignori rafforzeranno le restrizioni. “Cornuti e mazziati”, quindi.
E senza parlare dell’inverecondo spettacolo che stiamo offrendo all’universo mondo, che “colorizzando” le regioni per il livello di rischio e sulla base di numeri sulla cui credibilità nessuno è disposto a scommettere “un dollaro bucato”. Del resto, obiettivamente, 21 parametri da miscelare per capire quale area sia più o meno a rischio Covid-19, sembrano davvero troppi per avere certezza del risultato e consapevolezza della situazione. Non è un caso, quindi, se i tecnici hanno deciso di provare a cambiare qualcosa per semplificare la scelta.
E che dire dell’onirico “tiro e molla”, reso ancora più surreale dal ritorno delle sardine sott’odio che, tornate a riveder le stelle, si sono arrogate, il diritto d’indicare Gino Strada quale nuovo possibile commissario della sanità in Calabria?
Niente, tranne che «pure ‘e pùllece tèneno ‘a tosse». E se i grillini subito sono scattati sull’attenti, il presidente f.f. Spirlì è contrario. Anche in Calabria ci sono persone all’altezza. E, per finire, dopo la lunga tragicommedia delle offese a distanza fra Governatore, sindaco; Speranza decide: la Campania è zona rossa e De Luca si scatena, e se Conte minaccia (o promette?), l’invio a Napoli dell’esercito lo sceriffo accusa il governo “incapaci”.
E si potrebbe anche essere d’accordo, ma non era stato lui il primo a chiedere l’esercito a Napoli contro gli assembramenti? Si ma era la prima fase di pandemia, il voto era incombente e la caccia al consenso lo imponeva. Ora, teme l’ira dei cittadini. Ciò che preoccupa, però, è che non contento dei tre fallimenti precedenti: mascherine, banchi e ventilatori polmonari, Giuseppi sceglie di affidare ad Arcuri, anche la gestione dei vaccini e la realizzazione di 100 Covid Hotel. Con queste premesse, “che Dio ci aiuti”.
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