Torre Annunziata e “I tre giorni di Ascione”: poteva essere una spy-story ma è solo cattiva gestione

di Claudio Bergamasco

“I tre giorni del Condor” è intitolato un film di Sydney Pollack del 1975, considerato uno dei capolavori del genere spy-story. 45 anni dopo se ne potrebbe fare un remake, mutando il titolo in “I tre giorni di Ascione”, con il Sindaco di Torre Annunziata nel ruolo di protagonista al posto di Robert Redford e una sceneggiatura che, tra lo spionaggio e il risiko politico, racconti di intrighi di potere e di sottrazioni di documenti sensibili al fine di sabotare il volenteroso tentativo di un amministratore comunale di dotare, grazie ai finanziamenti della Città metropolitana di Napoli, il proprio territorio di scuole, strade e alloggi di edilizia popolare più nuovi e più sicuri.

Già, perché solo una vivida immaginazione, capace di perforare anche il più fitto alone di mistero, potrebbe azzardare un’ipotesi diversa dall’inefficienza amministrativa per la circostanza, riportata su Repubblica Napoli dello scorso 10 novembre, della perdita, da parte del Comune di Torre Annunziata, di un finanziamento di 3 milioni e 500mila euro che l’ex Ente provinciale avrebbe erogato per il rifacimento delle strade e delle scuole oplontine. Il tutto per aver presentato i progetti in ritardo.

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«Appena tre giorni di ritardo» li ha definiti, creando sconcerto in molti, il primo cittadino torrese, tanto da prospettare un ricorso che, se non spiegato bene nei suoi termini, pare quasi voglia dire «Siamo in difetto, sì, ma di poco. Quindi, graziateci!» E non vuoi che la mente cominci a fantasticare su cosa sia accaduto, alla sfortunata Amministrazione Ascione, in quei maledettissimi tre giorni?

Il Sindaco di Torre Annunziata dovrebbe piuttosto spiegare perché, come già nel caso della partecipazione ai bandi Mit per la mobilità sostenibile e a quello “Sport e periferie”, ci si riduce sempre, per la presentazione dei progetti, in prossimità della scadenza. Improvvisazione? Mancanza di un disegno strategico?

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E cosa ha da dire sul Piano Urbanistico Comunale, che bisognava adottare entro il 30 settembre scorso e che andrebbe definitivamente approvato entro il prossimo 31 dicembre? E, ancora, illustrare come mai perfino quei progetti per i quali addirittura si sono già ricevuti i fondi non vedono comunque la luce, come nel caso delle postazioni per la connessione wifi gratuita, nell’ambito dei bandi “WiFi4Eu” e “Piazza WiFi Italia”.

Per di più, nel caso dei 3 milioni e mezzo andati in fumo c’è da dire che a essi fanno da contraltare i circa 700mila euro che il Comune di Torre Annunziata è riuscito a ricevere dalla Città metropolitana per la realizzazione sul territorio di impianti di videosorveglianza. E qui il mistero s’infittisce: il 29 maggio 2019 alla stampa venne annunciata l’approvazione da parte della Giunta comunale dei progetti sia per l’uno che per l’altro ambito. Come mai, se erano tutti pronti alla stessa maniera, in un caso la consegna è stata precisa e in un altro è avvenuta in ritardo?

Poteva essere una spy-story ma pare che si tratti di un caso di ordinaria cattiva gestione amministrativa. Un genere che, più che amanti, annovera vittime.

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