Proprio non è andato giù a Vincenzo De Luca il dpcm emanato il 3 novembre dal governo Conte. E lo ha detto chiaro e tondo, ancora una volta, nella sua diretta Fb di oggi pomeriggio. «In questi mesi – afferma – si sono confrontate in Italia due linee per affrontare il Covid: una che puntava alla prevenzione, quella scelta dalla Campania, e una che puntava a misure parziali che seguivano il contagio. Il Governo ha scelto questa linea e io credo che non sia efficace. Avrei preferito una linea unitaria di rigore per tutto il Paese, avrei preferito la chiusura di un mese di tutto».
Per De Luca la linea unitaria «avrebbe aiutato a frenare il contagio, anziché avere un calvario di ordinanze, di decreti uno ogni 48 ore, che ha finito per creare sconcerto ai cittadini, per non dare mai la percezione della gravità della situazione, per creare conflitti tra categorie economiche e per creare anche conflitti territoriali».
«Ma soprattutto – ha aggiunto – una linea del genere non è efficace perché non risponde all’obiettivo di fare prevenzione, ma interviene dopo che il contagio è già avvenuto. Oggi com’è possibile verificare si corre ai ripari, ma si corre ai ripari avendo perduto a mio parere settimane di tempo preziose».
Sulla Campania in ‘zona gialla’ De Luca commenta: «A me le classificazioni non fanno né caldo né freddo, noi ci siamo dati una linea chiara e lavoriamo sulla base di questa linea e degli obiettivi che noi dobbiamo perseguire. I dati che abbiamo oggi in Campania – ha sottolineato – ci devono preoccupare e nessuno pensi di festeggiare, non c’è niente da festeggiare. Dobbiamo essere ancora più rigorosi».
E ancora una volta si appella ai cittadini chiedendo «di comportarsi come se ci fosse il lockdown, anche se non c’è. Vi chiedo di comportarvi come se avessero deciso di chiudere tutto, diamo noi prova di autodisciplina».
«Per mesi – ha detto il governatore – abbiamo assistito a campagne scandalistiche, a interviste con uomini mascherati, ancora in questi giorni c’è qualche imbecille di amministratore della Campania che viene invitato e va in giro per le televisioni semplicemente per parlare male di Napoli e Campania».
«Amministratori – ha aggiunto – che magari non hanno fatto niente per le loro città, che non hanno alzato un dito per controllare la movida, per mettere ordine, cioè per dare una mano a contenere il contagio. Ebbene questi soggetti vengono ormai utilizzati come lo scemo del paese semplicemente per parlare male di Napoli e della Campania. il gioco è talmente scoperto che è diventato noioso».
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