Zona rossa ad Arzano (Napoli) e blocco della mobilità interprovinciale dal prossimo 23 ottobre. Sono questi i due punti fondamentali contenuti dall’ordinanza numero 82 della Regione Campania emanata in tarda serata per provare a contenere l’espandersi del Covid-19 nella regione. Solo ieri in Campania si sono registrati altri 1.312 tamponi positivi.
Tallone d’Achille della lotta al virus, secondo il governatore De Luca, sono ancora una volta gli assembramenti e per contrastarli e «ridurre comunque la mobilità, si suggerisce di prevedere la limitazione degli spostamenti interprovinciali, se non giustificati – previa autocertificazione – da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali o comprovata necessità». Tornerà quindi l’obbligo di giustificare i propri spostamenti tra una provincia e l’altra della Regione.
Nel provvedimento la Regione ha anche espresso l’«orientamento alla riapertura delle attività in presenza delle scuole elementari da lunedì 26 ottobre, subordinata a un’ulteriore verifica che sarà svolta nei prossimi giorni sull’andamento dei contagi registrato nel personale scolastico e negli alunni». E come già anticipato nei giorni scorsi il governatore della Campania ha chiesto «al Ministro della Salute di condividere e disporre la sospensione di ogni attività dalle 23 alle 5 del mattino e degli spostamenti dalle 24, a partire dal prossimo fine settimana, sull’intero territorio regionale».
Inoltre il provvedimento istituisce, fino al 30 ottobre prossimo, la ‘zona rossa’ ad Arzano. Nei giorni scorsi la cittadina è stata al centro di violente polemiche e discussioni per la decisione dei commissari prefettizi che avevano stabilito un mini lockdown per tentare di arginare l’espandersi del virus nel comune a nord di Napoli dove nelle ultime 3 settimane si è registrato un incremento record di contagi del 209%. Decisione che ha scatenato la protesta di commercianti e cittadini con blocchi stradali e manifestazioni tutt’ora in corso. «Tale situazione, come ben può comprendersi, ha amplificato il rischio di ulteriori contagi, in un territorio già duramente colpito, oltre a creare gravi problemi di sicurezza e di ordine pubblico» spiega l’ordinanza.
«Torna utile rappresentare – si legge ancora – che le peculiarità morfologiche del territorio di questa Città, punto nodale e nevralgico per la viabilità di buona parte della Citta Metropolitana, per il collegamento autostradale alle maggiori arterie nonché per l’interconnessione con i comuni limitrofi collegati senza soluzione di continuità». Per questi motivi la Regione Campania ha stabilito il «divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutte le persone ivi residenti» e il «divieto di accesso nel territorio comunale».
Sospesa anche l’«attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità» e le «attività commerciali e produttive, ivi comprese le attività di ristorazione (bar, ristoranti, pasticcerie, pub, e simili), salvo che in modalità di consegna a domicilio, fatta eccezione per soli i servizi alla persona ed attività connesse all’approvvigionamento di beni e servizi di prima necessità come a suo tempo individuate dal DPCM 10 aprile 2020». Consentito il transito in ingresso e in uscita dal territorio comunale «degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza, nonché degli esercenti le attività consentite».