Importavano dalla Spagna grosse quantità di hashish per il mercato palermitano sotto forma di “pacco regalo”. Dalle indagini è emerso che gli organizzatori del traffico illecito infatti si recavano personalmente nella Penisola iberica da dove provvedevano a spedire la droga all’interno di “pacchi regalo” affidati a corrieri internazionali e destinati a nominativi di fantasia localizzati nel centro cittadino di Palermo.
Arrivato in zona, il pacco veniva preso in consegna da uno dei sodali che lavorava come autista di una ignara società di spedizioni operante in città. Quest’ultimo li consegnava agli altri componenti dell’organizzazione criminale che ne erano gli effettivi destinatari.
I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo hanno eseguito una misura cautelare emessa dal gip di Palermo nei confronti di nove persone, cinque delle quali arrestate, indagate a vario titolo per organizzazione e traffico di sostanze stupefacenti, aggravati dalla transnazionalità delle condotte. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca della Dda di Palermo. Le investigazioni hanno consentito di ricostruire spedizioni illecite per oltre 180 chilogrammi di stupefacente, a cui corrisponde un valore di mercato alla minuta vendita di circa 2 milioni di euro.
I finanzieri hanno poi proceduto a valorizzazione in chiave patrimoniale gli elementi acquisiti nel corso delle indagini, attraverso l’esame, il confronto e l’incrocio di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso alla Guardia di Finanza, accertando l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità degli indagati e la loro capacità economica.
Nello specifico, gli accertamenti hanno portato a dimostrare che gli indagati e i rispettivi nuclei familiari, nell’ultimo decennio, a fronte di redditi leciti per circa 430.000 euro avevano sostenuto spese ed acquisti per oltre 1,2 milioni di euro.
La Procura della Repubblica – DDA ha quindi emesso un provvedimento ablativo d’urgenza, in corso di esecuzione, che ha consentito di sottoporre a sequestro conti correnti, veicoli e imprese per un valore complessivo stimato di circa 500.000 euro.
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