«E anche oggi il Governo revoca domani le concessioni autostradali ai Benetton. Il Ponte Morandi è crollato il 14 agosto 2018. Con molta calma, il 15 luglio 2020 Conte ha annunciato che il Governo aveva risolto la questione. Fratelli d’Italia aveva detto che era pura propaganda perché non c’era nulla di scritto».
Giorgia Meloni commenta così quanto emerso dalla riunione di Governo che si è svolta a Palazzo Chigi: avanti con la revoca della concessione ad Autostrade, se da Atlantia entro il 30 settembre non arriveranno risposte che consentano di portare avanti il percorso deciso a luglio dal governo per rendere Aspi pubblica con l’ingresso di Cdp. Una situazione molto ingarbugliata ma che, secondo il racconto del premier e della maggioranza, doveva essere già risolta.
E invece il premier Giuseppe Conte si è confrontato con i ministri Roberto Gualtieri e Paola De Micheli. Con loro il segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa e i capi di gabinetto dei ministeri dell’Economia Luigi Carbone e delle Infrastrutture Alberto Stancanelli. Un incontro necessario per la situazione «sempre più compromessa» e stabilire una posizione unitaria in favore dell’avvio della procedura di revoca, se non arriveranno le risposte sollecitate nei giorni scorsi.
«Purtroppo avevamo ragione anche questa volta. Siamo al 27 settembre 2020 e non è stato fatto nulla. Ora Conte annuncia un nuovo ultimatum ai Benetton, altrimenti procede con la revoca delle concessioni. Siamo tornati al punto di partenza di più di due anni fa. Mi chiedo se sia solo incompetenza» ha commentato ieri il presidente di Fratelli d’Italia.
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