A Pompei Fratelli d’Italia è impegnata in una tripla sfida. Nella città degli Scavi infatti gli elettori dovranno esprimere la loro preferenza per le elezioni comunali, regionali e per il referendum sul taglio dei parlamentari. Ieri sera in città sono giunti i senatori Isabella Rauti, vice capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Antonio Iannone, senatore e commissario regionale e la dirigente nazionale Marta Schifone, candidata alle elezioni regionali nella circoscrizione di Napoli e provincia, per partecipare a un convegno sul turismo organizzato dalla lista “Pompei nel futuro” che appoggia il candidato sindaco Domenico Di Casola.
Al tavolo dei relatori anche Vincenzo Garofalo, dirigente provinciale di FdI e Raffaele Savarese, portavoce di FdI a Pompei. Una tripla sfida impegnativa che non scoraggia i candidati del Centrodestra convinti di poter portare a casa il risultato pieno. «I nostri avversari si propongono come il nuovo» afferma Garofalo. «Come ricambio generazionale. Di chi o di che cosa ancora non lo sappiamo. Stiamo ancora aspettando, che qualcuno ce lo dica. Ma i nostri concittadini non sono stupidi sanno bene qual è la scelta migliore per la reale e concreta rinascita di questa città».
«Pompei nel futuro – spiega – è un progetto coraggioso, libero, ambizioso e che resterà anche dopo le elezioni parallelamente all’attività di partito, restando come contenitore civico e raccogliere le istanze del territorio». «A noi interessa fare un’operazione verità rispetto alle tante bugie che si sentono in giro. I pompeiani sanno bene quali sono le storie di ognuno dei candidati. Quali sono i percorsi politici e amministrativi. Il 20 e 21 settembre liberemo la città» conclude Garofalo.
Anche se la sfida per le elezioni regionali appare difficile gli esponenti del partito di Giorgia Meloni sono convinti di poter vincere. «De Luca è stato un fallimento totale in questi cinque anni, e i fatti di questi giorni (l’aumento dei contagi, ndr.) e purtroppo i prossimi giorni riveleranno che è stata un fallimento anche la gestione dell’emergenza» ha affermato il senatore Iannone.
«In Campania – spiega – c’è una sanità al disastro permanente. Aveva promesso la rivoluzione della sanità ma invece lo scandalo è stato permanente. Una regione di sei milioni di abitanti con 100 posti di terapia intensiva. Se il virus fosse stato presente in Campania come in Lombardia, probabilmente la situazione sarebbe stata ben più grave. Ha emanato delle semplicissime ordinanze, come hanno fatto tutti i presidenti di regione e ha fatto credere di aver salvato la nostra terra. La nostra regione è stata salvata dalla responsabilità dei campani. Ora sentiamo dire che il contagio viene dall’esterno. Insomma quando le cose vanno bene è merito suo, quando vanno male la colpa è della gente e della mancanza di senso di responsabilità».
«Per questi motivi – dice – è una battaglia che si può vincere, come si può vincere a livello locale, anche a Pompei. E non è che bisogna dare supporto a Pompei perché poi il sindaco ci deve sostenere. Pompei ha una grande storia, una grande tradizione. E’ una realtà che dà lustro alla Campania. E Fratelli d’Italia è pronta a metterci la faccia, a mettersi al servizio di quelle che sono le vere istanze del territorio che rappresenta una perla della Campania e dell’Italia e come tale aspetta di essere valorizzata».
Una sfida che può essere vinta, a Pompei, anche per il candidato sindaco Di Casola. «Noi siamo una coalizione che si è unita per costruire una reale alternativa per la città» afferma Di Casola. «Nella nostra coalizione c’è amore per la città e coraggio. Possiamo bussare alle porte di tutti, invece i nostri avversari stanno iniziando a vergognarsi perché si sono resi conto che non possono portare a casa dei loro conoscenti il candidato sindaco».
«Pompei – continua – è al centro di una crisi istituzionale da parecchi anni. Se andiamo a rileggere le interviste di 20 anni fa, si dicevano le stesse cose di oggi. La condanna di questa città è l’immobilismo forte. La nostra visione è Pompei capitale della cultura. Pompei è già capitale culturale ma è stata amministrata fino a qualche giorno fa come l’ultima città dell’ultima provincia d’Italia» conclude il candidato sindaco.
Fratelli d’Italia a luglio ha incontrato gli operatori turistici del territorio per ascoltare le istanze e le problematiche insorte all’indomani del lockdown per l’emergenza Coronavirus. Operatori completamente abbandonati dal governo centrale e dalla Regione Campania ma ascoltati dal senatore Antonio Iannone e da Marta Schifone.
«Noi di Fratelli d’Italia – dice la Schifone – abbiamo inserito nel programma una voce, ‘Turismo di qualità’, proprio perché riteniamo – e Pompei deve esserne l’emblema – che il turismo mordi e fuggi è quello che deteriora ed è assolutamente da scongiurare. Pompei è il mondo e non si può permettere di ricevere turisti che ‘sfruttano’ e ritornano a casa senza lasciare niente sul territorio».
Problema che bisogna affrontare a livello locale ma che deve ricevere una spinta anche dal nuovo governo regionale che verrà scelto alle prossime elezioni del 20 e 21 settembre. «Il partito sta vivendo una stagione di grande entusiasmo, siamo in cima a tutte le classifiche, ma i sondaggi li prendiamo con le pinze. Tra la gente, però, riscontriamo il grande entusiasmo che il nome di Giorgia Meloni ci permette di riscuotere. Molte persone affermano che stiamo tentando di diventare il primo partito del Centrodestra, ma io credo che questo sia un dato già acquisito. Noi vogliamo lavorare per un progetto più ambizioso: lavorare per essere il primo partito in Campania. Un obiettivo raggiungibile, dobbiamo provarci».
«Ho ascoltato tutti gli interventi, anche dei candidati consiglieri comunali e mi hanno colpito molto» ha affermato la senatrice Rauti. «Pompei è una città speciale, dietro di noi c’è un museo a cielo aperto, di cui però si sente parlare solo in termini negativi. Molto poco se ne sente parlare in termini positivi e propositivi. Questo museo a cielo aperto, se si fosse investito nel tempo con amore per la cultura e intelligenza, da solo sarebbe un indotto in grado di tirare una città. Purtroppo le cose non sono andate così».
«Negli anni passati – ricorda Rauti – il ministero dei beni culturali veniva sempre dato a partiti considerati minori come se non fosse importante. Noi invece abbiamo una visione che ci inspira esattamente il contrario. Che la cultura è civiltà. Che il futuro è memoria. I nostri contenuti sono questi e nella lista che Di Casola ha presentato c’è questo concetto di memoria che si lega al futuro. Io detesto tutti quelli che hanno una visione poitica miope che non arriva neanche all’oggi. Ma anche quando si ascolta Conte, viene da dire che tutto quello che è stato fatto anche durante l’emergenza covid ne rivela la totale assenza di un minimo di buonsenso da padre di famiglia, manca davvero la percezione della normalità».
«Un in bocca al lupo a tutti perché questa regione merita certamente di più. Anche noi, che non siamo in Campania, siamo stanchi di vedere De Luca che fa il primo della classe per l’emergenza Coronavirus come fosse merito suo, come se avesse fermato con le mani il virus. Oggi, non ne gioisco evidentemente, ma i fatti della cronaca mostrano che ha finito di fare il primo della classe e mi auguro smetta anche di fare il governatore di questa regione che non si merita. E non lo merita la regione» chiosa Isabella Rauti.
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