«Quasi 11 milioni di persone in Italia non lavorano e percepiscono sussidi. Mi riferisco agli oltre 3 milioni di beneficiari ad oggi del reddito di cittadinanza e ai 7 milioni e 600mila lavoratori -obtorto collo- tuttora in cassa integrazione. Sono purtroppo dati attuali, che fanno sicuramente preoccupare, e che devono far riflettere la classe dirigente». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro.
«Fermo restando la necessità di politiche di welfare, è però inaccettabile che il governo continui a latitare nelle politiche di investimento necessarie alla ripresa, e che comunque persista nel non prevedere per tutti i cittadini assistiti un obbligo civico di impegno nei confronti della collettività. Ribadisco 11 milioni di italiani assistiti che potrebbero, con la propria esperienza e buona volontà, adoperarsi in lavori sociali e civici, contribuendo almeno così agli aiuti che la comunità riserva loro» afferma de Bertoldi.
«Ciò permetterebbe – spiega -, peraltro, agli stessi beneficiari degli aiuti pubblici il ritrovamento di un senso della propria vita in un momento nel quale l’emergenza non permette loro una normale attività lavorativa, e garantirebbe dei maggiori e migliori servizi pubblici a costo zero. Attività solidali e sociali, quindi, per tutta la comunità tali da coniugare la solidarietà con l’efficienza e l’efficacia nella spesa pubblica».
«Siamo pronti al confronto e invitiamo il governo, che finora si è dimostrato incapace non solo di promuovere politiche di investimento e ripresa ma anche di utilizzare al meglio le risorse disponibili, a perseguire una strada diversa da quella che sta conducendo il Paese ad un autunno di crisi licenziamenti e proteste sociali» conclude de Bertoldi.
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