Un video girato la notte del 30 maggio scorso suscitò polemiche a livello nazionale e locale. In quelle immagini, che diventarono virali, il sindaco di Avellino dirigeva circa 300 ragazzi della città irpina che intonavano cori contro Salerno, in una situazione di evidente violazione delle misure di contenimento del contagio: tanti ragazzi assembrati, senza distanziamento.
Oggi al primo cittadino avellinese Gianluca Festa, di una lista civica che guarda a sinistra, è stata notificata una sanzione di 400 euro, ridotta a 280 se saldata entro i prossimi cinque giorni, per aver partecipato all’assembramento di via de Conciliis al ritmo di «Noi non siamo salernitani». «Mi sono consultato con il mio avvocato e mi adeguerò alla situazione che mi verrà prospettata» ha commenato il sindaco Festa.
La violazione contestata al sindaco e a una decina di giovani, mentre molti altri sono in via di identificazione da parte degli agenti della Digos, fa riferimento ai divieti del governo «di ogni forma di assembramento in luoghi pubblici e privati». In parallelo si muove anche l’inchiesta aperta dalla Procura di Avellino su denuncia presentata dai consiglieri comunali di minoranza per l’accertamento di eventuali responsabilità penali.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:
- La nuova favola di Conte parla anche di fiscalità “di vantaggio” al Sud. Si farà? Forse che si, ma anche no
- Conte annuncia il “Patto per la rinascita” ma sembra più un programma elettorale
- de Magistris. Grillini, deluchiani e Italia Viva non si dimettono e lo salvano. Il Pd a favore delle dimissioni
- Crolla l’occupazione, ad aprile persi 274mila posti di lavoro. Boom di inattivi e scoraggiati:+746mila
- DL (il)liquidità: Al Sud il post-coronavirus riparte dal pre-covid