Movimento Cinque Stelle e deluchiani salvano il primo cittadino Luigi de Magistris. Gli esponenti 5 stelle e il gruppo consiliare ‘La Città’ hanno infatti informato che non appoggeranno il tentativo del Centrodestra di far cadere il primo cittadino.
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L’altro ieri i consiglieri di Forza Italia, Stanislao Lanzotti e Salvatore Guangi, insieme a quelli di Fratelli d’Italia, Marco Nonno e Andrea Santoro e Vincenzo Moretto (Lega) avevano comunicato l’intenzione di consegnare le proprie dimissioni nelle mani del notaio Giampiero De Cesare con la speranza che altri colleghi si aggiungessero all’iniziativa. «Il sindaco de Magistris va contrastato e sfiduciato attraverso un dibattito politico e non con una sterile ed inutile raccolta di firme alla presenza di un notaio» hanno affermato Roberta Giova, Alessia Quaglietta e Diego Venanzoni del gruppo ‘La Città’.
«Questa azione – continuano gli esponenti di ‘La Città’ messa in piedi dai gruppi del centrodestra sembra più mirata a catturare l’attenzione dei media che a perseguire il vero e unico scopo che dovrebbe avere l’opposizione: vigilare sull’attività amministrativa del primo cittadino de Magistris. Un’iniziativa, come abbiamo appreso dalla stampa, che alcuni consiglieri comunali dell’opposizione intendono portare avanti per recuperare un rapporto con la città perso da anni. Un’azione che sa di riposizionamento e di speculazione in vista delle prossime regionali, per tattica e non per il bene della città e dei suoi cittadini».
de Magistris, M5S: «E’ solo un atto elettorale»
«La raccolta firme del centrodestra è solo un atto elettorale» ha affermato invece Matteo Brambilla dei 5S che in consiglio comunale può contare anche su Marta Matano. «Noi siamo convinti che un’amministrazione va fatta cadere con atti politici come il voto in aula sul rendiconto. Gli atti elettorali fanno male alla città e alla politica».
Gli esponenti di Italia Viva invece avevano comunicato che, in vista di una possibilità di raggiungere il numero legale per la sfiducia, anche loro avrebbero aderito all’iniziativa del Centrodestra. «La raccolta delle firme per sfiduciare il #Sindaco è fallita miseramente» ha commentato Graziella Pagano sui social. «Era chiaro – continua da giorni che non ci sarebbero stati i numeri, e che questa iniziativa (legittima del centrodestra) non avrebbe portato a nulla. Se non a rianimare de Magistris e ad evidenziare alcune differenze che pure esistono nel campo del centrosinistra».
«Per non parlare dei 5 Stelle che mai avrebbero firmato le dimissioni. Da giorni, invano, sto chiedendo un tavolo di confronto perché ritenevo e ritengo che si debba stabilire una linea unitaria e chiara di tutte le forze avverse a questo Sindaco che, lo ripeto, per quello che mi riguarda é il peggiore di tutti i tempi». «Sono stata insultata, derisa, attaccata da personaggi di quart’ordine del mio ex partito e non solo» ha affermato l’esponente di Italia Viva. «Avrei con immenso piacere constatato che oggi ci sarebbero state 18 firme alle quali aggiungere le 3 di Italia Viva. Così non è stato» ha concluso.
Per raggiungere lo scioglimento del Consiglio comunale bisognava raggiungere le 21 firme. Sei quelle già sicure del Centrodestra (Lanzotti, Guangi, Carfagna, Nonno, Santoro, Moretto) alle quali si sono aggiunte quelle del Partito Democratico, Aniello Esposito, Federico Arienzo e Salvatore Madonna e Mimmo Palmieri di Napoli popolare.
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