Movida, scontro fra De Luca e De Magistris. Schifone: «Calcolo elettorale senza timore del ridicolo»

De Luca e De Magistris botta e risposta sulla movida
Vincenzo De Luca e a destra Luigi de Magistris

«Lo spettacolo, a volte comico e comunque miserevole, da teatrino delle marionette  che stanno dando in questi giorni il buffo governatore, con il lanciafiamme sfiatato, da una parte ed il sindaco con la bandana del ‘liberi tuttiì dall’altra, si è accentuato con l’emanazione delle due ordinanze contrastanti sull’orario dell’apertura dei baretti e sulla modalità di somministrazione di bevande alcoliche in città». Lo afferma l’onorevole Luciano Schifone, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, in relazione allo scontro a colpi di ordinanze per la gestione della movida a Napoli.

«Non ci soffermiamo – continua Schifone – molto sulla questione giuridica che sembrerebbe premiare l’atto impositivo della Regione, alla quale soltanto in costanza di stato di emergenza, il Governo da attualmente la facoltà di misure più restrittive, rispetto alle disposizioni nazionali. Il punto è che lo scontro fra i due avviene apparentemente sul piano caratteriale ma in realtà per interessi personali volti alla conquista di visibiltà mediatica che non è solo agognata goffamente per esigenze di egocentrismo, ma anche, ed è più grave, per acquisire posizioni politiche di forza rispetto alle scadenze elettorali prossime».

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«Si getta alle ortiche il comandamento costituzionale della leale collaborazione fra gli enti, non per sostenere un interesse locale o di categorie di cittadini, ma solo ed esclusivamente per riuscire ad ottenere un riconoscimento politico, non altrimenti conseguibile. Non si spiega altrimenti il susseguirsi delle dichiarazioni di due soggetti istituzionali che, invece di far incontrare i dirigenti dei rispettivi uffici per concordare una posizione unitaria, nel rispetto delle esigenze sanitarie ed economiche, si affrontano a colpi di ordinanze, cimentandosi addirittura in una gara di velocità, a chi emette il proprio atto prima dell’altro. Senza timore del ridicolo, affossano il rispetto delle istituzioni e gettano i cittadini nel caos» conclude.

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