Continua la lotta dei lavoratori dell’American Laundry che da oltre 90 giorni stanno protestando per chiedere che venga applicata la clausola sociale prevista dal contratto nazionale di categoria. Una domenica non come le altre, ma con il fiato sospeso e in attesa del tavolo istituzionale, convocato per domani dalla Prefettura, nella speranza che si possano sciogliere i nodi una volta per tutte. All’incontro parteciperanno le aziende American laundry e Hospital service, le organizzazioni sindacali e l’Azienda ospedaliera Federico II. Chiedono rispetto e chiarezza per il loro futuro.
American Laundry, Schifone: «Massimo ribasso determina offerte insostenibili»
«È evidente che siamo di fronte a una situazione complicata dalla normativa antimafia da una parte, che non prevede le modalità di sostituzione delle ditte colpite da interdettive, e dalla prassi del massimo ribasso che determina offerte insostenibili». E’ il commento dell’on. Luciano Schifone, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia sulla questione American Laundry.
«Se ne può uscire soltanto con una gestione provvisoria in prorogatio e con la ripetizione di un bando che ormai è superato dai tempi, con una chiara clausola di obbligo di passaggio di cantiere per i dipendenti della vecchia azienda esautorata». E in vista del tavolo istituzionale, Schifone chiede che la Prefettura responsabilizzi «la Regione per garantire il servizio e la tutela dell’occupazione in Campania».
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