«Silvia Romano è una vittima, dei suoi rapitori e anche di un governo che ha spettacolarizzato la sua tragedia, invece di provare pietà per una giovane donna alla quale sono stati rubati due anni di vita. È giusto mobilitarsi per riportare a casa i connazionali rapiti ma è stato gravissimo dare apertamente il segnale che l’Italia paga i riscatti per i sequestri, perché questo espone al pericolo tutti gli italiani che sono all’estero». È quanto dichiara in una intervista all’Huffington Post il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
«Silvia – continua – andava riportata a casa in silenzio, ma il bisogno di Conte e Di Maio di raccontare la loro presunta vittoria ha in realtà regalato all’Italia una tremenda sconfitta al cospetto del mondo. Ora il governo ha una sola strada: dare il segnale chiaro che non è vantaggioso rapire i nostri connazionali. I terroristi e i rapitori di Silvia Romano devono essere stanati casa per casa. Spero che l’esecutivo si stia muovendo in questa direzione e FdI ha già chiesto al Copasir di attivarsi per convocare Conte e tutti coloro che devono dare risposte precise in merito. Altrimenti abbiamo un problema serio».
Meloni: «Silvia Romano ha avuto una conversione libera? No una rieducazione»
«Ho sentito dire – continua Meloni – che Silvia Romano ha avuto una conversione libera ma le scelte libere le possono fare persone libere altrimenti si chiama rieducazione, e se noi lo accettiamo siamo finiti. Anche perché tutti sanno che la pratica di rapire giovani donne ai fini della loro conversione è un modus operandi tipico degli integralisti islamici. E vorrei che la comunità islamica avesse il coraggio di condannare apertamente una conversione avvenuta durante un sequestro. A me ha fatto male confrontare le foto di una ragazza spensierata che andava in Kenya con quelle della stessa ragazza di ritorno dopo 18 mesi di prigionia e con la divisa islamista che Al Shaabab impone alle donne».
Sul dibattito politico in corso Meloni ha risposto «In FdI non ci sono posizioni divergenti. Umanamente tutti proviamo solidarietà per una vittima, ma la questione politica è tutt’altra. Lasciamo al buonismo della sinistra la superficialità di vedere solo il lato umano della vicenda. Sono arrabbiata per le violenze subite da questa ragazza, per il fatto che i suoi aguzzini oggi festeggino, e per la superficialità di una sinistra che vede come una cosa positiva l’immagine di sottomissione all’islam che l’Italia ha subito».
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