Una toppa peggiore del buco da nascondere. Vincenzo De Luca, apre all’arrivo di 20mila extracomunitari, ai quali promette anche di trovargli un lavoro, presso le aziende campane. In verità, dopo averne annunciato lo «sbarco» da lunedì lo ha smentito, sostenendo che (ma sarà vero? «Ai posteri l’ardua sentenza»!) sono già qui. E tutto questo, dopo aver minacciato di chiudere i confini regionali a chi viene da fuori (anche ai campani di ritorno?) per paura del contagio e a dispetto dei tantissimi nostri corregionali disoccupati alla ricerca spasmodica – per qualcuno, anche interminabile – di un posto di lavoro.
Promessa, questa del lavoro ai nuovi arrivati che, a differenza della prima – ovvero dell’arrivo -, non ha smentito, anche se ha evitato di ribadire. E come si dice, chi tace acconsente. Nello specifico, conferma. E badate bene. In quei «tantissimi» di cui sopra, non sono compresi quelli che deriveranno dall’attività «western» di cui si fa vanto il nostro governatore, quando minaccia d’imbracciare il «lanciafiamme» contro chi disubbidisci ai suoi diktat o di prolungare «ad libitum» il lockdwon se qualcuno dovesse «sgarrare».
Vincenzo De Luca non si è reso conto che si rischia una guerra fra poveri?
Per carità, quando esco di casa – anche se, personalmente, non la ritengo indispensabile – metto sempre la mascherina, per rispetto degli altri e delle norme dettate – anche quelle con le quali non sono d’accordo – dalle istituzioni. Non sono, quindi, arruolabile fra quelli che lui, con assoluta mancanza di rispetto e tanta volgarità, il nostro «sceriffo» Vincenzo De Luca definisce «bestie» e proprio per questo mi sento autorizzato a chiedere al nostro governatore se si rende conto che questo suo atteggiamento, può avere un solo risultato: lo scatenamento di una guerra fra poveri. Dalla quale i campani, che nessuno protegge – e, così facendo, neanche lui – non potrebbero che uscire sconfitti.
Il che, caro governatore Vincenzo De Luca, per la Campania, già oggi la regione d’Europa con il più alto tasso (53,6%) di popolazione a rischio di povertà ed esclusione sociale, perché notevolmente in ritardo sul piano dello sviluppo, nei confronti di tutte le altre, sarebbe davvero la fine. Insomma, siamo già la regione più povera del vecchio Continente, ancora non ci basta. Vogliamo, forse, farci scavalcare anche dai territori sottosviluppati del terzo e quarto mondo? Caro, governatore Vincenzo De Luca, la verità è quella che è e non basta nascondere la testa sotto la sabbia per non accorgersene. Cosi, in verità, potrà al massimo fingere di non vederla. Non certo, cambiarla. E «a buon intenditor, poche parole».
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