Una flessione mai registrata, dal 1995 ad oggi. Il coronavirus aggredisce il Pil italiano che nel primo trimestre 2020 è calato del 4,7% sul trimestre precedente e del 4,8% sullo stesso periodo dello scorso anno. Lo rileva l’Istat nella stima preliminare, chiarendo, inoltre, che il dato tiene conto degli effetti di calendario ed è destagionalizzato. La variazione del Pil acquisita per il 2020 dal dato del primo trimestre è di -4,9% ed è il risultato che si avrebbe in assenza di ulteriori variazioni fino a fine anno.
Anche il tasso di disoccupazione a marzo è sceso all’8,4% con un calo di 0,9 punti rispetto a febbraio. Un calo, però, non è un segnale positivo, dal momento che se le persone in cerca di lavoro sono diminuite di ben l’11,1% pari a -267.000 unità, non è perché sia aumentata l’occupazione che, in realtà, ha fatto registrare una sostanziale tenuta, bensì perché sono cresciuti di ben 301.000 unità gli inattivi, tra i 15 e i 64 anni, a una velocità di +2,3%, arrivando, quindi a quota 35,7%.
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