Tutti noi, da bambini, siamo sempre stati terrorizzati dai dottori, forse dai dentisti in modo particolare. La paura del trapano o della siringa per anni è stata un valido aiuto per le nostre mamme quando ci rifiutavamo di obbedire a qualche ordine. Poi arriva il coronavirus e cambia tutto. Cambiano le abitudini e gli stili di vita e quello che a volte è sembrato un fastidio diventa una necessità da risolvere. Per poi scoprire che non si può, che quel problema non è considerato tale dallo Stato.
E tra le categorie che più stanno pagando le conseguenze negative di questo lockdown ci sono anche loro: i dentisti. Non obbligati alla chiusura ma a trattare solo i casi indifferibili, non forniti di DPI, molti di loro non hanno neppure potuto chiedere il sussidio di 600 euro: è la difficile condizione di una categoria di cui in tanti apprezzano l’essenzialità. Una situazione che sta diventando insostenibile anche per dipendenti e assistenti visto che la Cassa Integrazione ancora non arriva mentre puntuale è arrivato il pagamento dei contributi.
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I dentisti lamentano mancanza di chiarezza delle norme
In sostanza, la categoria lamenta soprattutto mancanza di chiarezza delle norme. Come è possibile, ci si chiede, trattare solo i casi indifferibili? Come si può riuscire a mantenere uno studio medico che tra spese di gestione di varia natura compreso quelle sanitarie , affitti, tasse varie, arriva a costare svariate migliaia di euro al mese? Inoltre la mancanza totale di regole omogenee, compreso il difficile reperimento dei Dispositivi di Protezione Individuali (esclusivamente a carico dei dentisti) renderebbe rischioso perfino il trattamento dei casi indifferibili sia per la tutela della salute del paziente sia quella del sanitario.
Lo stato di totale abbandono da parte del Ministro della Salute sta provocando forti malumori e il rischio che molti non riapriranno le porte dello studio. E’ proprio il caso di dire: Speranza, se ci sei, batti un colpo. Il movimento politico ‘Realtà Popolare’ ha promesso che si attiverà in ogni modo per qualsiasi iniziativa possa essere utile per la tutela del bene più essenziale che abbiamo: la salute.
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