Feltri? Pazienza, amici conterroni. L’età fa brutti scherzi e si può perdere la testa

di Mimmo Della Corte

Il Cesare Lombroso del terzo millennio, al secolo Vittorio Feltri, direttore di ‘Libero’, ha colpito ancora. Ha costretto il conduttore di “Fuori dal Coro” su Rete4, Mario Giordano, che certamente non è un fan di Napoli e del Mezzogiorno, a prendere le distanze dalle sue affermazioni sui meridionali che, a suo dire , «non soffrono di un complesso d’inferiorità», ma sono effettivamente ‘inferiori’. Di più, si è chiesto «perché mai dovremmo venire a Napoli. A fare i parcheggiatori abusivi?».

Già perché dovrebbe venire. Nel Sud nessuno sente la sua mancanza e se venisse ci costringerebbe a sopportare il peso insopportabile della ‘leggerezza dell’essere’. Resti a Milano, si goda le brume lombarde, il sole e la bellezza della nostra stupenda TERRONIA, ce li godiamo noi. E, per finire, un consiglio: provi a ripassare un attimino la storia d’Italia, ovviamente non quella narrata nei libri di storia di regime, ma quella raccontata nella storia de ‘I mille’ scritta direttamente da Giuseppe Garibaldi tra il 1870 ed il ’72 ed anche ciò che è avvenuto dopo il 1861. E forse si renderà conto di chi veramente sono «I manutengoli ingordi» e chi i veri derubati. E quanto deve il Nord al Sud. Non lo farà? E chi se ne frega! Resterà ignorante, ovviamente nel senso che continuerà ad ignorare ciò che è successo dal 1861 ad oggi fra Nord e Sud.

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Ruotolo e De Giovanni fanno causa a Vittorio Feltri

Il neo senatore Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio De Giovanni sono scesi in campo contro Vittorio Feltri, direttore editoriale del quotidiano Libero. E hanno deciso di agire in via giudiziale «a tutela – ha scritto in un comunicato stampa – dei diritti fondamentali delle persone della Campania e del Meridione d’Italia gravemente lesi dal giornalista Feltri nel corso della trasmissione televisiva di Rete4 del 21 aprile 2020, condotta da Mario Giordano».

«A Feltri – sottolineano Ruotolo e De Giovanni – ricordiamo i due fondamentali articoli della Costituzione: l’art. 3: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale’ e l’art. 2: ‘La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo’ quale che sia la Regione o zona geografica d’Italia in cui essi vivono. Feltri farebbe bene a studiare la storia del nostro Paese, anche prima dell’Unità d’Italia, e così potrà scoprire quanto poco inferiori siano i Campani e i Meridionali in generale». I due hanno conferito mandato all’avvocato Francesco Barra Caracciolo di promuovere ogni azione giudiziaria sia in sede civile che penale, con riferimento alla Legge Mancino n. 122/1993 che punisce le manifestazioni di odio anche verbale nei confronti delle persone.

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Jole Santelli a Feltri: «Abbiamo curato pazienti del Nord»

«L’attacco mediatico subito in queste ore dalla Calabria e dall’intero Mezzogiorno è intollerabile, tanto più in questo momento storico in cui l’unità nazionale è valore imprescindibile». Così Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, in implicito riferimento alle dichiarazioni di Feltri. «Mi rammarica molto ascoltare stupide affermazioni campanilistiche che sbeffeggiano il popolo meridionale. Sono da sempre a difesa della mia gente, della mia terra e non permetto a nessuno di denigrarla con leggerezza e cattiveria. La verità è che questa pandemia è sicuramente servita ad abbattere lo stereotipo del calabrese incurante delle regole e del bene comune».

«Dico questo perché la Calabria, i calabresi hanno saputo dare buona prova di sé e da un evento fortemente negativo usciamo rafforzati e ci sentiamo di essere esempio positivo in quanto a rispetto delle regole. Nessun complesso di inferiorità quindi, tanto meno nella gestione di questa emergenza sanitaria affrontata con grande dignità». «Abbiamo offerto il nostro aiuto al Nord ad inizio pandemia, ci siamo offerti per curare i loro pazienti e l’abbiamo fatto con grande affetto e professionalità. La nostra grande essenza la si trova proprio in queste occasioni in cui dimostriamo la vera grandezza di un popolo che merita e chiede rispetto, oggi più che mai. Viva il Sud, viva il Nord, viva l’Italia unita, coraggiosa e solidale».

Di Trapani (Usigrai), esposto contro Feltri

«Credo che non sia più sufficiente lamentarsi sui social e nei convegni di alcuni comportamenti. Ma sia l’ora dei fatti. Quindi questa mattina ho inviato un esposto al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia sull’ennesima uscita offensiva di Vittorio Feltri contro i cittadini del sud Italia». Lo annuncia sui suoi profili social Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai.

Nel testo dell’esposto, allegato al post, si segnalano alcuni episodi relativi a Feltri: «In data 21/4/2020, il giornalista Feltri – ospite della trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro” – ha detto: “Io non credo ai complessi di inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”. Questo episodio “segue la pubblicazione in data 19/4/2020 sul quotidiano Libero di un editoriale, nel quale Feltri scrive: ‘Attenzione, manutengoli ingordi, a non tirare troppo la corda poiché correte il pericolo di rompere il giochino che fino ad ora vi ha consentito di ciucciare tanti quattrini dalle nostre tasche di instancabili lavoratori. Noi senza di voi campiamo alla grande, voi senza di noi andate a ramengo. Datevi una regolata o farete una brutta fine, per altro meritata».

Di Trapani cita il precedente esposto firmato da Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo in merito ai seguenti episodi: «In data 05/09/2019, in merito alla formazione del governo guidato da Giuseppe Conte, in un editoriale pubblicato su Libero Vittorio Feltri scrive: ‘Zoo di terroni ostili al Nord che li mantiene tutti’; in data 19/06/2019, in merito alle condizioni di salute di Andrea Camilleri, sempre sul quotidiano Libero Feltri ha scritto: ‘L’unica consolazione per la sua eventuale dipartita è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni». «A giudizio di chi vi scrive – conclude il segretario dell’Usigrai – tali episodi si configurano come violazioni delle norme deontologiche cui sono tenuti ad attenersi gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti. Nel caso, vi prego di valutare anche la circostanza della reiterazione di tali comportamenti».

Verna (Odg): Feltri? Rischio danno immagine, mandato a legale

«Il caso che riguarda l’iscritto Vittorio Feltri va molto oltre le competenze che la legge ha demandato ai Consigli di disciplina territoriali. Il presidente dell’Ordine lombardo mi ha rassicurato circa la trasmissione degli atti al giudice deontologico naturale, relativi all’ennesima segnalazione. Ma ritengo che i comportamenti di questo signore rischino di travolgere l’immagine dell’intera categoria dei giornalisti italiani, che è mio dovere tutelare, a tal fine sarà dato mandato a un legale». Lo dichiara Carlo Verna, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

«L’Ordine nazionale – aggiunge – si è tempestivamente relazionato con Agcom, cui tempo fa ha fornito un contributo significativo sul regolamento relativo al no hate speech, e monitorerà le trasmissioni in cui con maggiore frequenza in questi ultimi giorni sono state ascoltate espressioni ampiamente fuori le righe caratterizzate da linguaggio discriminatorio. Credo, infine, che il nostro codice preveda una sorta di fattispecie di ‘incauta ospitata’ a carico dei conduttori delle trasmissioni che pure saranno deferiti ai Consigli di disciplina qualora non si dissocino fermamente come la Carta dei doveri dei giornalisti esige, tema su cui la Cassazione ha puntualizzato: ‘Esiste l’obbligo dell’intervistatore televisivo di intervenire se possibile nel corso dell’intervista, quantomeno interloquendo, chiedendo precisazioni, chiarendo, quando il caso, che quello espresso è solo il punto di vista dell’intervistato, se si rende conto che il dichiarante sta eccedendo i limiti della continenza’. Se Feltri ha perso prima la lucidità e poi la bussola, forse perché nella sua ossessione inconsciamente subisce l’idea che l’abbia inventata l’amalfitano Flavio Gioia, non saranno tollerate complicità», conclude Verna.

Feltri: Sud inferiore economicamente, mie parole strumentalizzate

«Mi pare del tutto evidente che il Sud e la sua gente siano economicamente inferiori rispetto al Nord. Chi non lo riconosce è in malafede». Vittorio Feltri con un tweet, interviene sulle polemiche scatenate dalle dichiarazioni rilasciate ieri durante una trasmissione televisiva. «L’antropologia non c’entra con il portafogli. Noto ancora una volta che le mie affermazioni vengono strumentalizzate in modo indegno», scrive oggi Feltri. «Non credo ai complessi di inferiorità. Credo che i meridionali in molti casi siano inferiori. Si arrabbiano? E chi se ne frega», ha detto ieri Feltri nel salotto televisivo di Mario Giordano.

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