Parlamento esautorato, premier che si appropria dei pieni poteri, BankItalia conferma le previsioni nere dell’Fmi e quasi 4milioni di italiani hanno già perso il lavoro. Più che un «teatrino», quello dai politicanti italioti, in questi tempi di ‘coronamesvirus’, è un ‘cabaret’. Che, però, fa piangere. Fingono di essere preoccupati per la salute e le tasche degli italiani.
In realtà, lo sono soltanto in prospettiva elettorale. Sono, infatti, i governatori di Campania (De Luca), Puglia (Emiliano), Veneto (Zaia) Liguria (Toti) i maggiori contestatori di Conte. Attesi alle urne entro fine anno, hanno aperto la stagione della caccia grossa al voto. Dall’altra parte, un premier – mai votato – uscito dal cappello a cilindro, di Salvini e Di Maio, all’epoca del matrimonio in salsa ‘gialloverde’ e che, a divorzio consumato, ha fatto il diavolo a quattro per essere lui ad amministrare anche quello in pastetta giallorossa.
Poi, «gasato» da questa sua capacità trasformistica, si è impadronito di quei «pieni poteri» che, i suoi soci contestano a Orbàn – che li ha ottenuti dal parlamento – mentre li hanno lasciati a lui senza neanche fiatare. Intanto, per avere un capro espiatorio su cui scaricare le colpe di un ormai quasi scontato fallimento e perché consapevoli che non è il momento di aprire una crisi di governo che – per mancanza di alternativa – potrebbe sfociare nel voto anticipato. Cosa che li preoccupa e non poco.
E lui ne sta approfittando con: dpcm a gogò e contraddittori; conferenze stampe nelle ore più impensate e miliardi sparati, a piene chiacchiere, nei cieli d’Italia. Da cui, però, nessuno resta ‘colpito’. Ancora la moltiplicazione di pletorici comitati scientifici e task force che sono riusciti solo a chiuderci in casa e bloccare imprese, fabbriche, esercizi commerciali, attività economiche e produttive.
Risultato: decreti che sfornano ‘abusi’ a getto continuo (non a caso, l’ex giudice costituzionale, Sabino Cassese – a lungo suo sostenitore – ora lo accusa di governare con atti illegittimi) regolarmente seguiti da 20 ordinanze dei governatori regionali, in totale contraddizione con lui (a dimostrazione della scarsa autorevolezza e considerazione in cui è tenuto), e fra loro. Ne contrastano i diktat, ma sostituendoli con i propri. «Ognuno fa da se», ma nessuno «fa per tre». Anzi! La gente e le forze dell’ordine, che dovrebbero farli rispettare, vanno in tilt.
E per la cosiddetta fase 2, (stando ai programmi dovrebbe partire il 4 maggio ma non è ancora certo, se, come e dove) propongono che gli anziani – quando gli altri potranno uscire – restino a casa o girino su percorsi differenziati e al mare stiano lontani dai nipotini. Per la salute dei nonni, ovviamente! E non finisce qui. Burioni e altri medici, ipotizzano, l’istituzione di una «struttura di monitoraggio a risposta flessibile». Cioè? Mettere sotto controllo i media. Evvai! La «task force anti fake news» l’hanno costituita, al «monitoraggio a risposta flessibile» ci stanno pensando. A quando, il minculpop? Calma, arriverà anche questo!
Tutto ciò per la salute dei cittadini e il bene del Paese, dicono. Purtroppo, non è così facendo che l’Italia e gli italiani, possono uscire dal tunnel della doppia emergenza: sanitaria ed economica. Anzi! Forse, loro possono strappare, qualche consenso in più, ma neanche tanti. Perché – se il Paese va a rotoli. La riapertura un miraggio, la ripresa non riparte, e il Fmi, ci assegna la maglia nera dello sviluppo globale, attribuendoci un Pil del -9,1% nel 2020 e 4,5 nel 2021, BankItalia conferma.
E se l’Ue – grazie all’ignavia dei «sinistrati dall’euroeuforia», la complicità dei grillini (se il ministro Gualtieri riesce a convincerli ad accontentarsi di qualche presidenza) e magari anche di un’opposizione (ma esiste, davvero?) che si differenzia nel momento meno opportuno – riuscirà ad impiccarci al Mes, dipende anche dal fatto che, ormai, tutti «ducettano», ma nessuno governa. E Conte rischia di ritrovarsi definitivamente solo con le sue bugie e detronizzato. Infine, il governatore De Luca, fa sapere che di riaperture in Campania non se ne parla. Anzi, se il Nord riparte, «chiuderà i confini». E, ai titolari di bar, pizzerie, ristoranti, librerie, ecc., ha consigliato di non riaprire. Li risarcirà con 2mila euro. Un vero scialo!
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