L’Italia, in piena fase 1 dell’emergenza Coronavirus, inizia a pensare anche a come dovrà svolgersi la cosidetta ‘fase 2’. Come sarà lo stile di vita da affrontare e quali misure mettere in campo per non veder riesplodere l’emergenza? Uno studio del Politecnico di Torino ha stimato il fabbisogno di protezioni in un miliardo di mascherine al mese, 9.000 metri cubi di gel igienizzante, 456 milioni di guanti, 2,1 milioni di termometri, 250.000 cuffie per contenere i capelli lunghi. Sono i numeri impressionanti delle forniture necessarie alle imprese italiane per ripartire dopo il lockdown. «Abbiamo calcolato i bisogni per le aziende del Piemonte e riteniamo che ciascun valore debba essere moltiplicato per 12″, spiega il rettore Guido Saracco.
Coronavirus, il piano ‘Imprese aperte’ verrà presentato anche al Governo
Il piano ‘Imprese aperte’, elaborato in tempi record da un team di ottanta esperti provenienti dal mondo universitario, dalla sanità, dalla magistratura, dalle imprese e dai sindacati, è molto corposo. In tutto un centinaio di pagine. Oggi il rettore del Politecnico Guido Saracco, che ha coordinato i lavori, lo illustrerà al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al prefetto Claudio Palomba, ai rappresentanti dell”industria e del sindacato. Il piano, che per la Regione Piemonte vuole essere un modello nazionale, sarà inviato al governo.
Nello studio è consigliato l’uso di mezzi di trasporto singoli come biciclette e scooter elettrici, con aree di parcheggio dedicate e sistemi di trasporto aziendale a navette. Si suggerisce il supporto psicologico per il rientro al lavoro e sono previsti dispositivi di monitoraggio con l’uso di telecamere infrarossi e la segnalazione, via intranet, della propria condizione di salute tutelando comunque la privacy.
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