Coronavirus, calano i ricoveri in terapia intensiva, ma ci sono altre 681 vittime. Stabili i nuovi contagi: 2.886

di Redazione

Si registra il primo calo di ricoveri in terapia intensiva dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. «Oggi per la prima volta c’è un dato molto importante, il numero di pazienti in terapia intensiva diminuisce. Questo consente ai nostri ospedali di respirare, è il primo valore negativo da quando abbiamo avviato la gestione dell’emergenza», lo ha detto Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.

Sono oltre 15mila i morti in Italia. Secondo i dati forniti nelle ultime 24 ore ci sono stati 681 morti, per un totale di 15.362. Nel complesso i positivi sono attualmente 88.274 con un aumento di 2.886, mentre i guariti sono 20.996 (+1238).  Le persone attualmente ricoverate con sintomi sono 29.010, in isolamento domiciliare 55270. Il totale dei tamponi eseguiti è di 657224. I casi totali dall’inizio dell’emergenza sono 124632.

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«Se guardiamo ai numeri, dal 27 marzo a oggi in 9 giorni si è passati da più di 120 accessi nelle terapie intensive ad un saldo negativo di 74 malati, che non sono più oggi nelle terapie intensive rispetto al numero di ieri. Anche il numero di deceduti si è ridotto dai 970 ai 680 attuali. Ma non abbiamo superato la fase critica. Il pericolo non è scampato, non abbiamo scampato proprio nulla». Lo ha affermato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Css) Franco Locatelli.

Coronavirus, deceduti 80 medici: 2 nuove vittime in 24 ore

Continuano a crescere i medici italiani deceduti per il coronavirus, ora il totale è 80. Dopo la notizia del decesso del medico di famiglia Giovanni Battista Tommasino, di Castellammare di Stabia, comunicato dalla Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), la Fnomceo (Federazione nazionale Ordini medici chirurghi e odontoiatri) informa del decesso di Giandomenico Iannucci, medico di famiglia, e di Paolo Peroni, oftalmologo.

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Deceduto poliziotto della scorta di Conte

Si è spento nella scorse ore a Roma, presso il policlinico di Tor Vergata, il Sostituto Commissario della Polizia di Stato Giorgio Guastamacchia di 52 anni, in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza. L’agente è morto in seguito alle complicazioni di una polmonite da Coronavirus e lascia due figli e la moglie. Guastamacchia aveva fatto parte della scorta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte . Il poliziotto si era ammalato a metà marzo. Nelle settimane precedenti il suo ricovero non aveva avuto contatti diretti con Conte, né aveva viaggiato sull’auto del premier.

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