«Quello dell’assistenza ordinaria, dei malati cronici, dell’accesso agli ospedali, alle cure e ai posti letto è in condizioni normali un un grave problema. È vero siamo ancora in emergenza. Ma non esistono solo i malati di Coronavirus. Adesso non bisogna più negare i servizi ai cittadini o gli esami diagnostici. La medicina ordinaria deve riaprire con tutti i suoi reparti e i posti letto. Se ciò non accade a causa della mancanza di personale che venga reclutato così come è stato fatto per il virus. Perché a Napoli le difficoltà sono da sempre il pane quotidiano». La denuncia arriva dalla Cisl Fp Napoli Area Metropolitana e Campania.
«In questi giorni di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia in corso, molti politici esperti in materia sanitaria discutono sugli errori commessi negli ultimi anni soprattutto rispetto alla riduzione dei posti letto negli ospedali italiani, ritenendolo un grave errore – spiega Luigi D’Emilio – E’ grave, gravissimo è quello che sta accadendo in Campania, in particolar modo nell’area metropolitana di Napoli sulla riduzione dei presidi sanitari e dei posti letto».
«Quello che sta accadendo negli ospedali Monaldi e Cto è incredibile e criminale – accusa il sindacalista Cisl – si riducono ancora i posti letto in Cardiologia, Neurochirurgia, nei reparti di Chirurgia vascolare per carenza di personale. Riteniamo che questi provvedimenti causeranno ulteriori danni alla popolazione campana e napoletana. Chiediamo di ritirare immediatamente – dichiara ancora Luigi D’Emilio – i provvedimenti di riduzione e accorpamento, i provvedimenti di blocco delle prestazioni ordinarie e procedere al reclutamento di personale necessario a garantire le prestazioni sanitarie».
«La Regione ha sospeso le attività sanitarie ordinarie fino al 6 aprile ma adesso bisogna riaprire tutto – incalza Lorenzo Medici segretario regionale Cisl Fp – Se tali decisioni non sono frutto di indicazioni regionali ma di iniziative dei singoli direttori sanitari, l’organizzazione sindacale chiederà la destituzione immediata delle direzioni sanitarie e la nomina di un Commissario. Se sarà una decisone della Regione ci faremo sentire anche con il Governatore De Luca. Perché non è possibile negare cure ai cittadini e soprattutto se si interrompono gli screening e gli esami diagnostici fondamentali per la diagnosi di tumore precoce, conteremo altre vittime. Ma questa volta della malasanità».