Mirna Doris è stata per decenni la ‘voce’ più bella ed autentica della Canzone napoletana. Dotata di una attitudine e di una vocazione naturale, riusciva a dare tono e vibrazioni in ogni esecuzione, dando con tutta se stessa e con generosità il massimo del trasporto e della interpretazione, sempre in ogni occasione dal grande Teatro internazionale al piccolo salotto fra amici.
Sempre sorridente ma con un carattere forte, ha saputo affrontare le traversie con tenacia e coraggio, accompagnata da una affabilità diretta e coinvolgente, priva di ipocrisie formali. La ricordo con grande commozione in tanti momenti, ma due in particolare mi sovvengono. Il primo quando ebbi il privilegio e l’emozione di consegnarle la Targa alla Carriera, insieme al Professor Ascierto nella sera d’onore del Premio Arcobaleno.
Infine voglio ricordare quando, in un teatro napoletano, nel corso di una serata organizzata per una mia iniziativa, a causa di un guasto tecnico, saltò la base musicale. Mirna non si perse d’animo e riuscì a terminare la performance cantando senza musica, in un silenzio quasi religioso interrotto solo dal grande e fragoroso interminabile applauso finale. Come ha scritto Fulvio Pastore, il cordoglio ed il dolore è aggravato dal fatto di non poterle dare l’estremo saluto con un ultimo grande applauso alla sua Voce ed alla sua Vita intera.
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