Stop ai collegamenti con la Sicilia, Musumeci: «Sacrificio necessario per contenere il Coronavirus e gli sciocchi»

di Mauro Della Corte

Sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari delle persona da e per la Sicilia. Lo ha stabilito con un decreto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, su richiesta della Regione Sicilia. Una misura per contenere e contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, limitando al massimo il rischio di possibili fonti di contagio provenienti dall’esterno.

Prova a fare chiarezza sul provvedimento, chiesto a gran voce, il governatore della Sicilia, Nello Musumeci. «La Sicilia è sempre stata una terra aperta, un luogo di incontro, di confronto e mai come in questo momento diventa la terra più a rischio. Noi non siamo solo una regione italiana ma siamo una regione di frontiera dell’Europa» ha affermato il governatore durante la trasmissione Omnibus in onda su La7.

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«L’arrivo di 31mila persone autocertificatesi negli ultimi giorni – spiega – rende ancora più incerta la situazione, perché non sappiamo quanto siano andati in quarantena rispettando il protocollo e quanti altri invece, convinti in maniera errata, sciocca e incosciente di essere invulnerabili, sono entrati senza denunciare il proprio arrivo». Un arrivo che potrebbe far degenerare improvvisamente il numero dei contagiati. Per prevenire altre situazioni simili   «abbiamo adottato questo provvedimento, d’accordo con il ministro dei Trasporti, che di fatto impedisce qualunque collegamento di passeggeri con il resto del mondo».

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Coronavirus, arrivi consentiti solo a persone giustificate

Potranno arrivare soltanto quelli ampiamente giustificati, da Reggio Calabria alla Sicilia. Ci sarà un solo volo per Roma-Palermo o Roma-Catania, uno la mattina e un altro la sera e poi un solo treno da Roma per Messina da dove andrà in diramazione verso Palermo o verso Siracusa. Misure stringenti ma che secondo il Governatore «sono strumenti necessari, straordinari per far fronte a una situazione straordinaria. Fino ad ora la Sicilia ha tenuto bene, abbiamo poco più di 200 casi positivi, un terzo circa in rianimazione. Obiettivamente temiamo il peggio che come dicono gli esperti potrebbe arrivare alla fine della settimana o all’inizio della prossima».

Musumeci: «Un piano B che ci consenta di aumentare di 200 i posti letto contro il Coronavirus»

«Abbiamo immaginato anche un piano B – dice Musumeci – che ci consenta di aumentare di 200 unità i posti letto di rianimazione e di un paio di migliaia i posti in generale di sub rianimazione. Stiamo immaginando una situazione assolutamente inedita. Dicevo ieri ad alcuni amici “sembra che stiamo girando tutti un film su un grande set cinematografico, come se ognuno stesse recitando una parte”. Ecco è qualcosa di surreale, non eravamo preparati. Questa è l’epidemia più insidiosa che l’umanità abbia conosciuto negli ultimi cento anni dopo la Spagnola del 1918. Ecco è la fragilità della modernità, la fragilità del progresso di fronte alla forza, questa volta bruta, della natura».

Step decisivo contro il diffondersi dell’epidemia sono medici e paramedici e secondo il governatore «il sistema sanitario non è assolutamente in difficoltà. E’ un sistema sanitario che ha risposto, debbo dire anche con sorpresa mia, in maniera davvero impegnata, razionale, come se fosse un vero e proprio gioco di squadra. E’ chiaro che non eravamo pronti a una epidemia di queste dimensioni ed è per questo che ci stiamo attrezzando. Mi consenta di ringraziare il personale medico e paramedico, come voglio ringraziare tutti i volontari che stanno nei punti di arrivo degli aeroporti dell’isola, sullo stretto di Messina, il corpo forestale della Regione per identificare la gente, per scoraggiare, per diventare deterrente».

«Collaboriamo con i 390 sindaci dell’isola e ringrazio prefetti questori e forze dell’ordine»

«Stiamo collaborando con tutti i 390 sindaci dell’isola che si trovano di fronte a mille domande alle quali non sempre si sa e si può rispondere per ovvie ragioni. Voglio ringraziare i nove prefetti dell’isola, i questori. C’è veramente una mobilitazione delle forze dell’ordine. Ed è per non vanificare questo sforzo che noi abbiamo dovuto adottare questa ulteriore misura restrittiva, meglio soffrire quindici giorni che dover soffrire poi per mesi e mesi» ha concluso.

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