Il capitano Arma verso il rientro in Italia: «Abbiamo vissuto momenti impegnativi»

di Redazione

Il capitano Arma è vicino al ritorno in Italia. Il comandante della Diamond Princess, dopo esser risultato negativo al secondo test del Coronavirus, salirà su di un aereo all’aeroporto Narita di Tokyo alle 14 ora locale (le 6  Italia). Insieme a lui 15 membri italiani dell’equipaggio. «Sono molto felice – ha detto Arma in una dichiarazione rilasciata dalla Princess Cruise – di rientrare nel nostro Paese insieme agli altri ragazzi italiani del mio equipaggio e di riabbracciare finalmente la mia famiglia». La fine di un periodo difficile, lontano dagli affetti e di propri cari. «Abbiamo vissuto momenti impegnativi a bordo. Abbiamo ricevuto tante dimostrazioni di supporto e affetto e ringrazio tutti per esserci stati vicini», ha detto.

Il capitano Arma: «Anche io starò a casa. Tutti insieme ce la faremo»

Al suo rientro però troverà un Paese sconvolto dal Coronavirus. «So che la situazione che ci attende nel nostro paese non è facile in questo momento – ha sottolineato – e anche io ovviamente al mio rientro starò a casa. Non è semplice per nessuno, ma sono convinto che tutti insieme ce la faremo e che andrà tutto bene. Noi italiani siamo un popolo incredibile, nell’emergenza tiriamo fuori il meglio».

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La storia del capitano Arma, dal blocco della nave nel porto di Yokohama all’onoreficenza di Mattarella

Bloccato sulla nave dal 5 febbraio, nel porto di Yokohama, in Giappone, il capitano Arma ha fin da subito dimostrato di non voler abbandonare passeggeri ed equipaggio, benché sulla nave ci fossero tante persone affette da COVID-19: ben 705 sui 3.700 presenti. Il comandante Arma ha mantenuto il timone dritto, ha continuato a governare la sua ciurma e ha ribadito più volte voler essere l’ultimo a scendere.

Fino al 2 marzo scorso, quando, dopo essersi assicurato lo sbarco di tutte le persone, anche per lui è arrivato il momento di scendere dalla nave. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 5 marzo, ha conferito motu proprio l’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. Ora, dopo la quarantena e tanti momenti complicati, è arrivato per lui il momento di tornare nella ‘sua’ Sant’Agnello.

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