Incoraggianti già dopo 24 ore dall’avvio del trattamento su due pazienti affette da Coronavirus
L’orgoglio del Sud. Un team di tre ricercatrici meridionali capeggiato dalla 67enne procidana, Maria Capobianchi, laureata in scienze biologiche e specializzata in microbiologia, la 56enne siracusana Concetta Castilletti responsabile dell’Unità dei virus emergenti, specializzata in microbiologia e virologia e la 30enne molisana Francesca Colavita, (quest’ultima, ancora precaria) dello Spallanzani di Roma, ne hanno isolato il virus; e da Napoli, la città del sole per antonomasia, arriva il primo barlume di luce per le terapie di lotta al Coronavirus.
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E’ il frutto della collaborazione fra l’Azienda Ospedaliera dei Colli e l’Istituto nazionale Tumori Ircss Fondazione Pascale, che ha reso possibile la somministrazione, a due pazienti colpiti dal Coronavirus (Covid-19) o anche ‘polmonite severa’, di Tocilizumab, un farmaco off label anti interluchina 6, utilizzato per la cura dell’artrite reumatoide, farmaco di elezione per la terapia della sindrome da rilascio citochimica dopo trattamento con le cellule Car-t. La somministrazione effettuata, per la prima in Italia, sabato scorso, ha dato i primi risultati incoraggianti già 24 ore dopo, soprattutto per il paziente il cui quadro clinico, appariva più critico.
L’infusione è stata resa possibile dalla cooperazione fra il direttore dell’Uoc di oncologia dell’azienda ospedaliera dei Colli, Vincenzo Montesarchio; il direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie innovative dell’Istituto Pascale, Paolo Antonio Ascierto; il virologo Franco Buonaguro; il cinese Wei Haiming Ming della First Affiliated Hospital of University of Science and Technology of China.
Nonché l’equipe di ricerca del Cotugno: Rodolfo Punzi, direttore del dipartimento malattie infettive e urgenze infettivologiche; Roberto Parrella, direttore della Uoc malattie infettive ad indirizzo respiratorio; Fiorentino Fragranza, direttore della Uoc Anestesia rianimazione e terapia intensiva; Vincenzo Sangiovanni, direttore Uoc Infezioni sistemiche e dell’immunodepressione; Nicola Maturo, responsabile del Pronto soccorso infettivologodel Cotugno e Luigi Atripaldi direttore del laboratorio di Microbiologie e virologia.
Paolo Ascierto: primo in Italia, secondo in Europa, e quarto nel mondo nella cura del Melanoma
E, naturalmente il team di ricerca del Pascale che collabora con il professor Ascierto. Una squadra composta da cinque oncologi medici, quattro dermatologi, cinque biologi, cinque study coordinator, due data management che aiutano nella conduzione delle sperimentazioni cliniche e controllano che siano rispettati gli standard richiesti, e tre infermieri di ricerca. Con la quale in questi anni ha condotto studi importanti e messo a punto: 13.700 nuove diagnosi nel 2018 in Italia. Nell’ultimo decennio, al ‘Pascale, sono state condotte più di 120 sperimentazioni su questo tumore, per un totale di oltre 3 mila pazienti coinvolti.
Pascale nono fra le eccellenze europee. Primo in Italia
Un supporto indispensabile e fruttuoso, che – mentre ha fatto si che l’Istituto partenopeo si collocasse al nono posto, a livello europeo, nella cura del melanoma e primo in Italia – ha aiutato Ascierto a scalare i vertici mondiali della ricerca (primo in Italia, su 4 mila; secondo in Europa su 25mila e quarto nel mondo su 65mila) per la cura del melanoma. Lo si rileva dalle lettura della classifica Expertscape, elaborata dai ricercatori dell’Università del North Carolina, sulla base dei risultati scientifici conseguiti.
In virtù dei traguardi raggiunti inoltre a Paolo Ascierto sono stai attribuiti: il Premio Zanibelli come Personaggio dell’Anno 2018, per l’impegno a favore del miglioramento nell’erogazione delle prestazioni sanitarie assistenziali di cura dei pazienti oncologici e l’impegno nella ricerca clinica a favore della comprensione dei meccanismi genetici e biomolecolari della genesi, sviluppo e caratterizzazione dei tumori, con particolare attenzione di quelli cutanei, e della sperimentazione dei nuovi farmaci e terapie innovative immuno-oncologiche; Premio Medicina Italia come Eccellenza 2018.
Riconoscimenti conseguito anche grazie alla collaborazione dei ricercatori del Pascale di Napoli, dei quali, non manca – ogni qualvolta gli si presenta l’occasione – di riconoscere i meriti, sottolineando «di essere orgoglioso del risultato ottenuto» e di volerlo «condividere con il gruppo con cui lavoro quotidianamente».
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