Scampia, Bobbio: «Vicinanza alle vittime ma tragedia non si trasformi in sanatoria per abusivi»

Il magistrato: «Il Comune tuteli i regolari assegnatari, ma non tolleri chi occupa illegalmente»

Luigi Bobbio, politico e magistrato, è stato sindaco di Castellamare di Stabia fino alla fine del 2012 e Senatore della Repubblica. Per anni pm anticamorra a Napoli e componente della Direzione distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli. Dopo i recenti fatti di Scampia, è intervenuto in maniera muscolare sulle scelte che il Comune di Napoli intende mettere in pratica per garantire un alloggio a tutti gli sfollati che, ricorda Bobbio, ne sono abusivi più del 50 per cento. Ecco cosa ha detto a «ilSud24».

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Luigi Bobbio, magistrato con la passione per la politica; fatto abbastanza frequente negli ultimi decenni, solo che, vista la sua storia politica decisamente controcorrente rispetto ai suoi colleghi di centro sinistra

«È proprio così. È raro vedere un magistrato di destra, la categoria non mi vede di buon occhio, quasi tutti i miei colleghi che hanno scelto di scendere in campo per la politica appartengono alla corrente opposta. Il fatto di essere di destra mi ha creato non pochi ostacoli. Per fortuna non sono bastati per farmi retrocedere».

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Vorrei partire da una sua dichiarazione in merito ai recenti fatti di Scampia. Mettendo per un attimo da parte la tragedia, che ovviamente ci strazia non poco, Lei si è esposto in maniera assai muscolare sulla questione degli alloggi agli sfollati. Potrebbe chiarirci la sua posizione

«La tragedia che ha colpito Scampia è una vicenda umana che mi addolora. La perdita di vite umane non deve però essere sfruttata per raggiungere interessi personali. Non è ammissibile che ciò che è accaduto si trasformi in una sanatoria di cui ne beneficeranno coloro che occupano abusivamente case di edilizia popolare destinate ad altri. Purtroppo però chi come me racconta fatti aderenti alla realtà viene additato contro. Mostrare ciò che è l’ovvietà è motivo di rivoluzione. Questa è l’ipocrisia di un sistema legato al politicamente corretto».

L’«ammortizzatore sociale»

Tanti degli sfollati sono abusivi e occupano immobili a danno degli assegnatari regolari. Negli anni novanta questo divenne un vero e proprio business per la camorra, all’epoca soggetti facenti capo alla stessa organizzazione occupavano abusivamente più appartamenti per poi “rivendere” a terzi le occupazioni abusive.

Il filone criminale delle Vele nasce proprio dal business delle occupazioni abusive gestito dalla camorra per poi divenire quello che sappiamo oggi. Perché il Comune di Napoli, attuale proprietario del complesso residenziale di Scampia ha permesso che si arrivasse a tanto

«La politica di centro sinistra, a tutti i livelli, ha sempre sfruttato questo stato di cose come forma di “ammortizzatore sociale”. Si è sempre preferito lasciare in pace questi individui, tra l’altro parliamo di quella frangia più incline nel creare disordini, per mantenere una sorta di pace sociale. Un’amministrazione però non deve permettere tutto ciò, anzi deve lottare per stabilire la legalità anche a costo di reazioni forti. Oltretutto questo stato di cose serviva anche come mezzo di consenso elettorale. Personalmente non ho mai trovato motivazioni alternative».

Gli occupanti abusivi si dividono in due specie. Quelli che pur potendo permettersi di meglio non lo fanno e quelli che lo fanno perché trovandosi totalmente ai margini sociali praticano questa procedura come unica via di scelta. Secondo Lei sono entrambi carnefici?

«Nessuna delle due situazioni deve essere tollerata. Entrambi sono carnefici. Tolleranza zero non solo per quello che occupa per arricchimento personale ma anche per quello che sfrutta questo sistema sapendo di danneggiare persone altrettanto bisognose che solo perché non delinquenti non “possono competere” se non sperando che le istituzioni facciano valere il proprio sacrosanto diritto. Purtroppo però l’Amministrazione che dovrebbe far valere la legalità, prima di qualsiasi altra cosa, resta impassibile».

La “sanatoria”

Gli assegnatari regolari hanno mai fatto sentire la propria voce?

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«Non hanno voce perché non hanno mai avuto la capacità di aggregarsi e creare una forza di opinione. Credo tra l’altro che dal Comune di Napoli una vera graduatoria non sia mai stata fatta, almeno per quanto riguarda le Vele di Scampia. È compito dell’ente locale intervenire in difesa delle vittime e non degli abusivi. Ricordiamoci una volta per tutte che l’occupazione abusiva è un reato e per tanto non deve essere tollerata per nessun motivo».

È notizia di oggi che si vorrebbe sfruttare il fondo riserva dei Comuni per pagare l’affitto agli sfollati. Lei cosa ne pensa

«Questa è una bestialità. Il comune di Napoli non deve assolutamente pagare niente che vada a sostituire la casa occupata dall’abusivo. Con questo genere cose si favoriscono solo coloro che seguono la strada della prevaricazione e dell’abuso. In questo modo passa un messaggio perverso. La sanatoria non deve essere concessa, perché al di là della tragedia in sé e bene ricordare che l’occupazione abusiva è un reato e è inammissibile premiarla regalando sanatorie».

«Significherebbe regalare abitazioni e mortificare chi per anni ha seguito la strada della legalità attraverso i bandi di assegnazione. Passerebbe un messaggio sbagliato. Nella sfortuna di ciò che è accaduto ci troviamo nella fortunosa condizione che tutti gli occupanti abusivi in questo momento sono fuori dalla Vela Celeste. Il Comune dovrebbe disinteressarsene e occuparsi solo delle esigenze di quelli che occupavano legittimamente gli alloggi. La parola d’ordine per l’occupante abusivo dovrebbe essere ARRANGIATEVI».

Gli sfollati in questo momento stanno occupando i locali dell’università Federico II. Dicono che resteranno lì finché non verrà garantita loro una soluzione dignitosa. Cosa ne pensa?

«Stanno facendo quello che gli riesce meglio, occupare! Non vogliono liberare i locali messi a disposizione finché non verrà dato loro una casa. Altra follia!»

La responsabilità

Il Comune in quanto proprietario ha delle responsabilità notevoli sulla questione. Sapeva che trattandosi di una struttura costruita con blocchi prefabbricati, questi con il tempo sarebbero andati logorandosi e avrebbero necessitato di manutenzione

«Direi proprio di sì. Considerate anche che oltre la metà degli occupanti è abusiva. Durante questi anni questi hanno perpetrato abusi edilizi importanti che hanno impattato sulla staticità del sito. La passerella che è crollata ad esempio era abusiva. Il Comune avrebbe dovuto prendere il controllo della struttura e intervenire in modo muscolare sugli abusi e sulla manutenzione. Non avendolo mai fatto è evidente l’ipotesi di una corresponsabilità».

Due domande a bruciapelo, una per il magistrato e una per il politico; secondo lei la camorra ha ancora un ruolo predominate sulla gestione delle assegnazioni? Alla luce di quanto accaduto che posizione dovrebbe prendere il Comune?

«Essendo fuori da un po’ di anni dalla magistratura investigativa potrei fare solo delle ipotesi; non credo ci sia una regia di camorra in questo momento anche perché la gestione degli abusi si è esaurita a partire dagli anni novanta con la saturazione delle occupazioni. Riferendomi invece alla seconda domanda proporrei di espellere dall’assistenza tutti quelli che non hanno un titolo legittimo ma mantenere solo quei nuclei familiari in grado di dimostrare la propria titolarità all’interno della Vela Celeste».

Setaro

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