«Castello delle Cerimonie»: il Comune chiede un canone di occupazione

Il sindaco: nuovo Consiglio Comunale deciderà sorti del complesso

Nei prossimi mesi saranno effettuate alcune perizie per stabilire l’impatto ambientale, paesaggistico, urbanistico ed idrogeologico delle strutture abusive della «Sonrisa», noto anche come «Il castello delle cerimonie», la mega struttura ricettiva di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, confiscata in via definitiva lo scorso febbraio e conosciuta per un format Tv. La decisione è stata resa nota nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale dalla sindaca di Sant’Antonio Abate Ilaria Abagnale.

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Le perizie consentiranno anche di stimarne il valore e sarà delegato al nuovo Consiglio comunale (a breve sono previste le elezioni) il compito di decidere se demolire le strutture abusive oppure se sanarle e acquisirle nel patrimonio dell’ente. Il Comune di Sant’Antonio Abate ha anche chiesto un canone di occupazione alla Sonrisa, che dovrà essere corrisposto partendo dallo scorso 15 febbraio, in sostanza dalla confisca definitiva, calcolato sulla base delle tabelle dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI). Se la famiglia Polese, ex proprietaria della Sonrisa, pagherà, «il Castello delle Cerimonie» resterà aperto ancora qualche mese.

Castello delle Cerimonie, Abagnale: «Non si tratta di un fitto»

«Non si tratta di un fitto, bensì di un canone di occupazione sine titulo che sono tenuti a versare perché occupano un immobile non legittimo e non di proprietà, da riconoscere nelle more del perfezionamento dell’immissione in possesso (attesa la sentenza definitiva della Corte di Cassazione ancora in corso di pubblicazione) e nelle more delle determinazioni del Consiglio Comunale in merito alle sorti del complesso immobiliare sul mantenimento della struttura o la demolizione dello stesso» ha spiegato, Ilaria Abagnale, sindaco di Sant’Antonio Abate.

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